Per “Vociperilmuseo”, la rubrica ideata da Lara Anniboletti con l’assistenza video e informatica di Alessandro Tenerini, nella pagina Facebook del Polo museale dell’Umbria (ora Direzione generale musei dell’Umbria), Alessandro Mandolesi, direttore scientifico del museo di Montelupo Fiorentino (Firenze), archeologo di formazione e già docente di Etruscologia e Antichità italiche all’Università di Torino, si sofferma sui bronzi di San Mariano ospitati dal Museo archeologico nazionale dell’Umbria (piazza G. Bruno, 10, Perugia).
Sempre per “Vociperilmuseo”, Donatella Scortecci, docente di Archeologia medievale all’Università degli studi di Perugia, s’intrattiene sul Tempietto sul Clitunno, dichiarato nel 2008 dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Risalente probabilmente al V secolo in concomitanza con l’abbandono degli antichi culti pagani delle divinità fluviali (Plinio ricorda la dedica al dio Clitunno), l’edificio ebbe particolare fama nel Rinascimento e fu rilevato o copiato da Francesco di Giorgio Martini, Benozzo Gozzoli, Palladio (che lo riteneva opera romana), Piranesi, Vanvitelli. La costruzione, oltre a George Gordon Byron, ispirò anche celebri versi a Giosuè Carducci e rientra nel sito “Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto (568-774 d.C.)”, comprendente sette luoghi con testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell’arte longobarda.