Nel nostro Bollettino ai naviganti n° 20 di ieri abbiamo invitato i candidati alle prossime elezioni regionali a dirci quali sono le loro proposte in relazione alla politica culturale che intendono promuovere. Vittoria Garibaldi che, ricorderete, è già stata direttrice della Galleria Nazionale dell’Umbria si presenta nella lista ‘Bianconi per l’Umbria’ e volentieri raccogliamo e pubblichiamo il suo intervento.
“In Umbria si sono state sperimentate – afferma Garibaldi – ricerche innovative nel mondo della cultura, in particolare nel campo della diagnostica, del restauro e della messa in sicurezza dei beni artistici, considerate eccellenze a livello mondiale. L’Umbria è definita per la sua conformazione, per numero di abitanti e per la diffusione di insediamenti come ‘una città regione’. Ogni luogo dell’Umbria è raggiungibile in poco tempo e permette di partecipare ai numerosi eventi culturali che ogni città offre al pubblico. Per evitare sovrapposizioni e dare la possibilità a tutti i cittadini di essere informati, è necessaria una piattaforma digitale semplice e facilmente consultabile per la raccolta e la gestione degli eventi promossa da enti, associazioni e privati. Il tema della digitalizzazione riveste un ruolo fondamentale in questa ottica, visto che nuove piattaforme possono essere utilizzate per comunicare ad un più ampio numero di possibili utenti, facilitare le visite e ampliare l’offerta culturale superando la barriera tecnologica e dare supporto a chi investe energie e risorse in quello che è a tutti gli effetti un fiorente settore di impresa. Perché in fin dei conti l’Umbria può essere intesa come un vero e proprio laboratorio di ricerca culturale, visto che – conclude Vittoria Garibaldi – nella sua storia recente qui si sono sperimentate ricerche innovative nel mondo della cultura, in particolare nel campo della diagnostica, del restauro e della messa in sicurezza dei beni artistici in caso di calamità, oramai considerate eccellenze a livello mondiale. E’ pertanto necessario mantenere il protagonismo in quei settori della ricerca e incentivare settori produttivi culturali, quali quelli del restauro, della promozione e della comunicazione culturale”.