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Vittoria Ferdinandi con il suo “Numero Zero” è diventata “Numero Uno”

PERUGIA – Forse sentiva di essere un numero uno, certo è che ha preferito cominciare da zero. Che poi è il numero del ristorante che Vittoria Ferdinandi dirige e che, assieme al suo impegno, alla sua dedizione e al sostegno di chi ha creduto in questo progetto , le è valso il prestigioso riconoscimento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che l’ha insignita del titolo di Cavaliere al merito.

Perugina, 34 anni, il Capo dello Stato ha così motivato: “per il suo contributo nella promozione di pratiche di autonomia e di inclusione sociale per i malati psichiatrici”. Il progetto “Numero zero”, infatti, offre concretamente opportunità di lavoro a ragazze e ragazzi con disturbi mentali, garantendo la possibilità di favorire la loro socialità, integrazione ma anche la loro imprenditorialità. Il ristorante è pieno centro storico a Perugia, in via Benedetto Bonfigli numero 4/6. Ho dato tutti gli elementi perché ci sono stato. Ho mangiato bene e il servizio è stato ottimo. Del resto basta guardare le recensioni e il giudizio di Tripadvisor: 4,5 su 5. Nel piatto c’è un “condimento” speciale, gradevole: lascia, ben oltre il palato, una bella sensazione.

A Vittoria Ferdinandi sono arrivate anche le congratulazioni del sindaco Andrea Romizi, a nome suo e della città.

“Il riconoscimento, prestigioso, a Vittoria Ferdinandi da parte del presidente Mattarella ci riempie di orgoglio – ha detto Romizi – perché rappresenta il giusto riconoscimento per questa attività di altissimo valore. Il progetto rappresenta una forma di inclusione concreta, innovativa e fondamentale per la nostra città, e sono proprio queste iniziative di ‘vita attiva’ e di economia sociale che fanno la differenza. Ringraziamo, dunque, Vittoria Ferdinandi per il suo impegno incessante sui temi del sociale e ci congratuliamo con lei e con tutto lo staff del Numero Zero per il riconoscimento ottenuto che conferma come Perugia sia fucina di talenti in grado di rappresentare al massimo livello la nostra città”.

Sui social, giustamente, è una teoria di messaggi e felicitazioni.

Molto sentiti e sinceri. Segnalo, per tutti, quello dell’Associazione Borgo Bello che questa realtà ha accolto a braccia aperte fin dall’inizio, dentro di sé, nel suo “territorio”, con orgoglio, senza diffidenze e preconcetti dimostrando sensibilità che questa parte di Perugia evidenzia spesso. E volentieri. Non sempre e ovunque accade.

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