TERNI – Per chi ancora non c’è stato una vista alla pinacoteca di Terni non sarebbe male farla. Tanti non sanno cosa si perdono tra le varie sale espositive, potrebbero conoscere artisti locali e artisti di grande fama. Le loro opere sono qui, basta dedicarci un po’ di tempo e tutte le curiosita’ saranno esaudite.
Le sale si trovano sul cortile interno del complesso e fungono anche da spazi espositivi, usate anche come contenitore per mostre di artisti contemporanei. La visita porta a conoscere anche la parte espositiva di recente allestita dedicata al maestro scultore Aurelio De Felice (1915 – 1996) di Torreorsina mostra permanente “una via dell’Arte per l’Europa”.
In mostra opere in sale espositive specifiche dove si possono ammirare sculture, bronzetti dal periodo della sua formazione artistica alla maturita’: la scuola romana anni ’30.
Due sale dedicate al ternano Orneore Metelli (1872–1938) di cui Aurelio De Felice fu scopritore ed estimatore; opere che vanno dagli anni ’30 ai ’40 periodo parigino di De Felice. Sculture e opere insieme a dipinti di Severini e una consistente raccolta di grafiche di pittori contemporanei. Altra sala, mostra opere dell’artista nel periodo della sua maturita’. Interessanti le opere di Bruschetti e Preziosi. Una piccola raccolta di opere di Carra’, Miro’, Picasso’, Kandinskij, Sassu, Tamburi.
Nelle sale espositive sono evidenziate opere di artisti che insieme a De Felice hanno dato vita alla “Scuola Ternana” tra cui Felice Fatati, con la “donna grigia”, Ilario Ciaurro, Palmiro Teofoli con “case grigie” , Guido Mirimao, Carlo Quaglia, Ugo Castellani con “ritratto”, Piero Gauli. Interessanti le opere di Orneore Metelli, il grande artista ternano del XX secolo, universalmente conosciuto come uno degli esponenti naif della pittura italiana.
Metelli, nativo di Terni, ciabattino, “carzolaru” di lui famosa la rima: “a Terni le scarpe più belle so’ quelle de Metelli”. Si dedicò all’arte figurativa attorno ai 50 anni.
Le sue opere rilevano semplicita’ d’animo, grande osservazione, senso di ironia , abilità nel cogliere particolari significativi della vita ed eventi della sua Terni e delle sue genti. Sapeva costruire, nei suoi dipinti, grandi scenografie, spazi armonici, volumi inconsueti e architetture di chiese e palazzi, piazze e vicoli, feste popolari. Ma se tanto patrimonio e’ giunto fino a noi si deve a De Felice, che ha raccolto gelosamente nel corso della sua esistenza la maggior parte di queste opere preservandole da sicura sparizione e abusive svendite. Tanto per rimanere in tema, al maestro di Torreorsina, e’ stato dedicato un parco in quel paese della Valnerina, dove si possono ammirare alcune sculture in pietra e bronzo. Opere esposte anche al parco della villa a villalago di Piediluco, presso l’atrio del palazzo della Provincia di Terni.
Ma in giro per la citta’ si possono ammirare altre opere d’arte di contemporanei. Ha contribuito al nuovo volto di Terni l’architetto Mario Ridolfi, con la sua fontana di piazza Tacito (in fase di restauro), Cagli con i suoi mosaici; ma anche la “lancia di luce” di Arnaldo Pomodoro di fronte all’intramontabile e vigile busto di Tacito.