Terzo appuntamento con le interviste agli artisti presenti alla seconda edizione del Trasimeno Prog Festival, in programma alla Rocca Medievale di Castiglione del Lago dal 19 al 22 agosto. Siamo oggi con Simone Pesatori e Giampiero Manenti dei Sintonia Distorta
Vi presentate?
Simone: Ciao a tutti; sono Simone, voce della band
Giampiero: Ben trovati e piacere; sono Giampiero, tastierista e seconde voci dei Sintonia
Ci illustrate la storia del gruppo che esiste ormai da oltre vent’anni se non mi sbaglio?
Simone Il gruppo nasce nel 1995 grazie all’incontro tra il sottoscritto ed il bassista Fabio Tavazzi, poi divenuto per me come un fratello. Inizialmente ci siamo dedicati alla realizzazione di alcune cover di stampo hard rock/heavy metal classico, sia internazionale che italiano (Iron Maiden, Metallica, Litfiba, Timoria, ecc.). Già dai primi anni c’era la voglia di scrivere e comporre pezzi nostri. Infatti, sono seguiti alcuni demo ed autoproduzioni, parallelamente ad una fitta attività live in ambito provinciale. Il percorso della band – che via via si avvicina sempre più al “prog”, mantenendo il consueto cantato in italiano – è però caratterizzato da svariate interruzioni e avvicendamenti. Per questo motivo solo nel 2015 giungiamo alla pubblicazione del primo album ufficiale, grazie soprattutto alla fiducia accordataci da Loris Furlan e la sua Lizard Records. La storia più recente, invece, vede una bella esibizione al Jailbreak di Roma, la realizzazione del primo videoclip ufficiale, Il Cantastorie, visibile sul canale Youtube della stessa Lizard, nonché l’uscita di A piedi nudi sull’arcobaleno, nostro secondo album, che tu mi pare conosca ed abbia apprezzato, cosa di cui siamo estremamente felici, e l’invito (al momento rimandato al maggio 2022, salvo ulteriori problematiche legate alla pandemia) al festival canadese Terra Incognita. Attualmente la formazione è composta dal sottoscritto, Simone Pesatori, voce; Giampiero Manenti, tastiere, seconde voci e cori; Claudio Marchiori, chitarre; Giovanni Zeffiro, batteria, seconde voci e cori; Giorgio “Fico” Piazza, basso.
Come avete vissuto il periodo del lockdown ?
Giampiero È stato molto sofferto, sia in ambito lavorativo che musicale; lavorativo perché – in qualità di infermiere di terapia intensiva – sono stato impiegato in prima linea per diversi
mesi, dovendo peraltro ricorrere a molteplici, giornaliere, attenzioni rientrando a casa. Musicalmente mi è mancato molto il trovarsi, suonare insieme, “fare gruppo”; per non parlare dell’ aspetto live, che anche quest’anno ci ha penalizzato non poco nel numero di concerti.
Simone È stato – e purtroppo ancora è – un periodo ai limiti del surreale. Tralasciando per un attimo le grandi sofferenze e l’immensa tristezza legati a tutte le pesanti perdite (che sfortunatamente hanno toccato da vicino anche la mia famiglia), di tutto questo momento storico mi rammarica anche l’impossibilità del “contatto umano”, il non poter abbracciare una persona cara o un amico, il non poter stringere una mano… incredibile. Per fortuna, come spesso mi accade, il trovare “rifugio”, oltre che negli affetti del proprio nucleo familiare, anche nella musica, sia da ascoltatore che in termini di scrittura, è stato molto d’aiuto.
Cosa ci raccontate di voi? Formazione musicale, precedenti esperienze?
Simone Sono fondamentalmente un autodidatta. In passato ho preso qualche lezione privata di canto da una validissima insegnante/cantante lirica, Claudia Freddi, ma è stato per un periodo di tempo molto limitato; gli impegni familiari e di lavoro ne hanno limitato un po’ la prosecuzione. Esperienze antecedenti ai Sintonia – che sono un po’ la mia “seconda famiglia” – non ve ne sono. E più di recente che ho ampliato le mie attività musicali avviando dei progetti paralleli ma orientati verso differenti generi, come il pop (Emonis) o l’heavy metal (Seventh Season).
Giampiero Dopo gli studi classici di pianoforte, che per alcuni anni sono stati accompagnati parallelamente da quelli di flauto traverso, poi abbandonato, ho iniziato con i piano bar, per poi passare ad un’orchestra jazz ed infine in un gruppo rock
nel quale conobbi Simone; dopo diversi mesi, e molto titubante, entrai nei Sintonia Distorta, che ai tempi erano praticamente appena stati ricostituiti. Dopo aver cambiato infinite volte formazione e repertorio … beh, eccoci qui.
A questo proposito in virtù dell’abbandono del vostro bassista, Fabio Tavazzi, c’è stato un importante innesto, giusto? Ce ne parlate?
Giampiero È stata una piacevole sorpresa; in quel periodo ero agli “inizi” della mia amicizia con Giorgio “Fico” Piazza, primo bassista della P.F.M., e attraversavamo delle difficoltà nel reperire un sostituto di Fabio. Non chiesi però nulla a Giorgio (in tutta onestà, non pensavo fosse disposto a suonare con noi un musicista del suo calibro, forse “troppo” per la nostra piccola realtà); fu lui, a quel punto, che ci propose di vederci e di “provare”. Di settimana in settimana vedemmo svilupparsi una certa sintonia; certo, ancora oggi non suoniamo insieme da così tanto tempo, in fondo, e il feeling è ancora da affinare ma … quest’inizio promette molto bene.
Simone Avevo conosciuto Giorgio credo 1-2 anni prima, grazie ad un amico in comune. Ed era un periodo in cui si ragionava con lui circa la possibilità di condividere il palco per alcune serate con la “Giorgio Fico Piazza band”, ovvero la formazione con cui egli aveva da poco inciso Autumn Shades ma mai, ovviamente, avrei immaginato di condividere pure…i Sintonia!! Un giorno però mi arrivò il messaggio di Giampiero: “ma sai che forse Giorgio viene a provare con noi?!”. Credo possiate immaginare lo stupore misto all’emozione; aldilà del “calibro” a cui faceva riferimento anche Giampiero, la cosa principale che mi piace di Giorgio è il fatto che sia davvero un piacevolissimo “compagno di band”, ovvero una presenza gradevole non solo dal punto di vista musicale ma anzitutto umano.
Come collochereste musicalmente il gruppo che trovo abbia una sua peculiarità nella contabilità di buona parte del repertorio; che ne pensate?
Simone Credo che, soprattutto oggi, la musica dei Sintonia Distorta possa collocarsi in maniera più distinta nel cosiddetto “rock progressivo italiano” di stampo “settantiano”. Ovviamente con il dovuto ammodernamento nel sound e con quella identità propria che, per nostra soddisfazione, ci è sempre stata riconosciuta.
Giampiero Onestamente non lo so; non perché non voglia ma perché è difficile per
me collocare la musica in scompartimenti. Ho sempre ascoltato veramente di tutto e alla fine ho deciso che la musica la posso dividere solo in due categorie: quella che mi emoziona e quella che non mi trasmette nulla.
Ci parlate delle vostre prove discografiche?
Giampiero Frammenti d’incanto – il nostro primo album ufficiale, uscito nel 2015 per Lizard Records – lo vedrei più come una “vetrina”, un depliant dei vari stili toccati fino a quel momento. A piedi nudi sull’Arcobaleno (Feb 2019, Lizard Records) invece lo leggo come l’album della crescita, non solo perché ricco di personaggi importanti, ma perché siamo arrivati noi in primis, credo, più maturi nella composizione dei brani stessi
Simone Frammenti d’incanto è il primo vero, album e rappresenta anzitutto il sogno di ragazzini divenuto realtà. Credo sia un buon album d’esordio, forse non paragonabile come produzione al suo successore e ancora forse un po’ “a metà strada” tra i vari generi che caratterizzano il nostro background musicale, quindi con maggiori richiami ad un certo hard rock anni ‘80/’90. A piedi nudi sull’arcobaleno, grazie soprattutto all’apporto di Fabio Zuffanti in qualità di produttore artistico – e allo splendido lavoro da egli svolto “in sinergia” con i tecnici del Treehouse Lab di Lodi – è un lavoro invece più “centrato” e di facile collocazione in quel hard prog/prog rock italiano di stampo “seventies” a cui si faceva riferimento poc’anzi., nonché un’importante ed ulteriore occasione di crescita, grazie anche a tutte le importanti collaborazioni che il disco stesso può vantare, basti pensare (oltre allo stesso Zuffanti) a Roberto Tiranti, a Luca Colombo, a Paolo Viani o ai Musici Cantori di Milano con il maestro Mauro Penacca.
State preparando materiale nuovo nel frattempo? Nel caso ci daresti qualche dritta in tal senso?
Simone Al momento non ancora. Anche se vi sono alcuni brani che erano già pronti per essere ricompresi in A piedi nudi sull’Arcobaleno e che prossimamente potrebbero essere ripresi e proposti, sia nell’ambito di futuri live che di future incisioni. A tal proposito, considera che il materiale non mancherebbe; vi sono così tanti brani (o parti di essi) nel cassetto che potremmo incidere almeno altri 4-5 album … sempre nell’ipotesi che la cosa possa essere di gradimento!!
Il 20 agosto al Trasimeno Prog Festival seconda edizione aprirete la seconda serata; dopo parecchio tempo di nuovo live; emozionati?
Giampiero Molto, soprattutto perché sarà il primo live con questa formazione, quindi sarà per noi doppiamente importante: da un lato suonare ad un festival importante con pubblico appassionato e conoscitore del genere, dall’ altro capire se i vari ingranaggi sono stati ben oliati dopo questo periodo di preparazione
A parte il Festival avete altri concerti in programma ?
Simone Stiamo cercando di organizzare una sorta di “data zero”, ovvero un live-test nella prima metà di agosto, probabilmente fuori provincia, per verificare appunto il livello di preparazione e la resa dal vivo che può avere la scaletta che stiamo preparando per voi: l’appuntamento a questa seconda edizione del Trasimeno Prog Festival è troppo importante per noi e vorremmo arrivarci nel migliore dei modi!
Progetti?
Giampiero Direi nuovi brani con un Giorgio più “partecipe” e creativo all’interno di essi
Simone Provare ad emozionarci (e ad emozionare) ancora con la nostra musica!
Ringraziamo Simone e Giampiero per la loro disponibilità e ricordiamo che l’appuntamento con i Sintonia Distorta sarà il 20 agosto, all’interno della seconda serata della seconda edizione del Trasimeno Prog Festival.