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Vendemmia: quando l'uva chiama a raccolta

PERUGIA – Il cielo è grigio e piccoli mulinelli di foglie dai colori caldi vorticano dagli alberi e ricoprono le strade. Il clima è spesso afoso e numerose piante sono ancora in fiore.
Non è facile di questi tempi rimanere in equilibrio con le stagioni ma siamo in autunno ormai inoltrato e, come ogni anno il periodo della vendemmia sta volgendo al termine.
La vendemmia  è un momento particolare nella ruota dell’anno: la terra si prepara al lungo sonno invernale ma prima di chiudersi per ricominciare un nuovo ciclo ci fa dono dell’uva e del vino. Vendemmiare, dal latino vindemia, vinum “vino” e demere “togliere, prendere”, significa proprio raccogliere l’uva destinata alla produzione del vino ed è una parola che solo noi italiani possediamo: in inglese vendemmiare si dice infatti “wine grapes harvest” e cioè raccolta dell’uva da vino e nemmeno in francese esiste una parola specifica che indichi questa attività.
Attività antichissima che ci parla di tradizione, di un mondo vero e sanguigno, sincero come il vino. Stare insieme uniti dallo scopo comune di veder nascere dagli acini frantumati qualcosa di totalmente nuovo e prezioso: rendersi conto che dalla distruzione segue sempre una rinascita rende l’uomo ottimista e felice da sempre. La vite stessa, pianta che unendosi al sole ogni anno distilla il nettare della terra, è la pianta simbolo dell’immortalità dell’anima.
Anche se bisogna certamente distinguere tra piccole e grandi produzioni, tra realtà locali e realtà che operano a livello industriale e di conseguenza tra un tipo di raccolta manuale e una meccanica, partecipare alla vendemmia è sempre un rituale e rimane strettamente radicato nell’immaginario collettivo italiano.
Tante sono le possibilità di vivere questo momento: in Umbria sono numerose le cantine che hanno deciso di aderire a Cantine aperte in Vendemmia, del Movimento Turismo del Vino. Due mesi quelli di settembre e ottobre ricchi di eventi, mostre, spettacoli oltre naturalmente la possibilità di vivere in prima persona i diversi momenti della raccolta attraverso visite guidate e degustazioni. Per maggiori informazioni: umbria@movimentoturismovino.it – www.mtvumbria.it
Turismo ma non solo, vendemmia significa spesso, anche in Umbria, possibilità di essere assunti come stagionali durante il periodo della raccolta dell’uva. Una curiosità: se avete del tempo libero a disposizione e avete voglia di guadagnare qualcosa partecipando alla vendemmia il paese in cui conviene di più andare è però la Francia, nazione che raccoglie ogni anno un numero sempre più elevato di lavoratori grazie al fatto che i contratti sono sempre in regola e la paga è più alta rispetto alle campagne italiane o spagnole, circa 9/10 euro l’ora.
Tornando in patria, il settore vitivinicolo è molto importante per l’economia italiana e per quella umbra: nella nostra regione sono circa 13 mila gli ettari di superficie adibiti a vigneto, per questa stagione Confagricoltura prevede in Umbria “produzione in calo ma qualità eccellente” e qualità dell’uva «ottima e foriera di una produzione di vini potenzialmente eccellenti», in particolare «grazie a una primavera fredda e piovosa e un inizio estate caldo e secco».
Le possibilità per degustare i vini delle colline umbre quindi non mancheranno, il prossimo appuntamento da tenere sott’occhio è per domenica 10 novembre, con Cantine Aperte a San Martino, l’appuntamento autunnale del Movimento Turismo del Vino, ideato per condividere con tutti gli appassionati il frutto di un lungo anno di lavoro con degustazioni di vino Novello, godendo inoltre delle ultime annate dei grandi vini invecchiati, in abbinamento a prodotti di stagione tipici del territorio.

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