STRONCONE – Se il bel tempo permette e’ obbligo fare una gita fuori dallo stressante tran tran della città dell’acciaio per inoltrarci in aperta campagna, esattamente nel territorio del comune di Stroncone, patria di Asprilio Pacelli. Vasciano ci attende fin dai tempi antichi con uno stop al 1817, dipendeva dal comune di Narni, (in una bolla di papa Gregorio IX, nel 1227 Vasciano offriva un cero a Narni per la festa di San Giovenale), e subito fu accorpato all’attuale Stroncone fino al 1926 quando fu soppresso e aggregato a Terni per la creazione della provincia.
Nel 1947 pero’ Stroncone ritorna comune e quindi anche il nostro Vasciano venne assorbito. L’antico castello, che nel 1225, apparteneva gia’ alla Santa Sede, e’ situato nella valle frastagliata della Laia, tra ripide gole. I monti Rosato e Ventotaggio a 1020 metri sul livello del mare, forniscono una ricchezza notevole sia per la flora: querce, frassino, leccio, che per la fauna. Da qui, su un sentiero tabellato, si può raggiungere lo Speco francescano, e scoprire notizie interessanti. Ora andiamo a svelare per sommi capi, la storia e la suggestione di questo piccolo centro medievale, accompagnato da alcune immagini di Marco Vinciarelli.
Vasciano non è da sottovalutare a livello storico, perché fu un centro importantissimo, economico per allevamenti di suini già nel X-XI sec; successivamente con la Signoria dei Savelli (sulla parete esterna di una casa e’ dipinto il loro stemma) ma anche con la presenza di reperti e iscrizioni romane che accertano passaggi e opere significative effettuate da importanti personaggi come Cocceio Nerva, a lui si deve l’ acquedotto tra Lugnola e Narni. Il castello del XIII secolo, domina con la sua maestosita’ l’abitato. Le mura, torrioni cilindrici, quadrate, massicce, il mastio, dal tono severo e a volte spettrali, danno adito a storie e leggende di misteriose presenze di fantasmi e strani personaggi notturni riconducibili ad avvenimenti bellici d’epoca medievale. La torre cilindrica e’ stata adattata in campanaria di San Biagio. L’ edificio religioso risale al XII secolo. In stile romanico, con monofora, e abside semicircolare. L’ edificio ha subito un rimaneggiamento nel XVII secolo. Il portale in pietra architrave sorretto da mensole scolpite al centro inciso la data 1505. Al suo interno affreschi e tele che vanno dal XV al XVI secolo. Dipinti di Lorenzo e Bartolomeo Torresani. Le varie cappelle laterali affrescate con dipinti restaurati, raffiguranti santi della tradizione popolare come San Sebastiano, Sant’Antonio Abate, lo stesso San Biagio; bella la Madonna del Rosario con i misteri del 1606; l’ Immacolata dei Torresani MDXXX e sul paliotto lo stemma dei Pacelli; l’Onnipotente tra gli angeli. Quella che un tempo era la residenza del Signore castellano, si può scorgere in un punto assai singolare, precipite sulla vallata. La storia ci racconta che questo castello era sempre in lotta con l’altro di Sant’ Urbano, per i confini, per i pascoli e per il taglio del legname dei boschi. La questione fu risolta nella prima metà del XVI secolo e successivamente nel XVII secolo, lasciando un’area contigua per tutti. Vasciano dette i natali al polifonia Asprilio Pacelli. Un personaggio illustre qui nato nel 1560 e morto a Varsavia il 4 maggio del 1623 a soli 53 anni. Diresse la cappella musicale di re Sigismondo di Polonia per 23 anni.
A Roma nel periodo giovanile diresse la cappella del Collegio Germanico, la Cappella Giulia in Vaticano. Vanto delle sue tante opere: canzoni sacre da cinque a venti voci; salmi e mottetti a otto voci; madrigali ecc. Vasciano, al suo illustre figlio, gli ha dedicato, i primi del secolo scorso, una lapide e, da poco tempo anche una rassegna corale organizzata da Associazioni, Enti e istituzioni locali. Insomma una visita in questa parte del territorio di Stroncone non mancherà di stupirci e scoprire tante curiosità e bellezze nascoste.