FERENTILLO – Siamo agli sgoccioli dell’anno liturgico, si avvicinano le festivitè natalizie, già si respira l’atmosfera; e pensare, che tutto questo movimento, emozioni, luci, regali e chi più ne ha più ne metta, è scaturito da una donna, semplice, la più piccola tra gli ultimi, la più tenera di una viola mammola: Maria, la donna del sì. Questo pensiero di Gianfranco Flammini di Cascia ci dice tutto su questa creatura sempre più DONNA sempre più MADRE che ci dà la sua umanità assoluta con il suo volto.
“Gli interrogativi invece di attenuarsi crescevano giorno dopo giorno in modo esponenziale – commenta Flammini- Maria si era consacrata a Dio fin dalla fanciullezza, eppure aveva dovuto sposare un uomo con il quale stare a contatto ogni momento e nello stesso tempo rimanere vergine.
La maternità era stata annunciata da un angelo, ma tuttavia bisognava giustificarla davanti agli occhi pettegoli della gente…
Il nome del nascituro sarebbe stato Gesù, ovvero l’Emmanuele, ovvero il Dio con noi, ma questo Dio non le faceva nessuno sconto, anzi i problemi sembravano accumularsi… Il viaggio travagliato da Nazareth e Betlemme – continua – una capanna per partorire e, subito dopo, le ire del re Erode. In tutte queste situazioni, mai persa la fiducia negli uomini, ma solo uno sforzo per un continuo adeguarsi ai nuovi scenari. “Maria conservava tutte queste cose in cuor suo…”, cioè conservando intatta la fiducia nel mistero del Dio d’Israele.
E quel bambino? Così bello, che somigliava più ad un angelo che al volto scavato di Giuseppe, così sorridente verso tutti. Le sue manine scivolavano delicate, mentre prendeva il latte al suo seno, sul volto di sua madre oppure giocavano con le sue… Un bambino così umano e così divino… nello sguardo, che scrutava in profondità chi lo reggeva in braccio. Occhi vivaci, grandi, immensi, quasi due fari sul volto… mobilissimi, che sembravano leggerti nell’animo. E le manine? Quando toccavano amici e conoscenti trasmettevano gioia, serenità…Mani – conclude – che sembravano guarire spiriti turbati…dalle tribolazioni. Non c’è nulla di più pulito, di più sorprendente, di più umano del contatto con un bambino”.
L’ arte come detto immortala alla storia Maria, in dipinti in affreschi e tele, e questo panorama di volti mariani, ce li propone Ferentillo, con le sue chiese rinascimentali, edicole religiose e l’ Abbazia di San Pietro in Valle Suppegna. Buon viaggio su questo itinerario per gli appassionati di arte, in un turbinio di bellezza e spiritualità.