PERUGIA – Con il nostro editoriale “Nonni e vaccini con le priorità al contrario”, evidentemente, avevamo colto una richiesta di chiarimento diffusa, al punto che è arrivata una nota dalla Regione opportunamente chiarificatrice. Che integralmente pubblichiamo.
“Vaccinazioni per ultraottantenni, precisazioni sulle prenotazioni. In merito all’avvio della campagna di vaccinazione anti Covid per le persone con oltre 80 anni di età, la Regione Umbria riserva la massima attenzione alla popolazione più anziana che, se non potrà recarsi presso i centri vaccinali, potrà essere vaccinata a domicilio dal medico di medicina generale.
Visti i tempi lunghi della trattativa nazionale, a livello regionale è in itinere un accordo con i medici di medicina generale proprio per la somministrazione del vaccino a domicilio.
Solo inizialmente si è scelto di partire dai nati nell’anno 1940 e a gennaio 1941, perché sono verosimilmente più mobili e quindi hanno maggior possibilità di recarsi nei centri vaccinali.
Appena coinvolti i medici di medicina generale, e questo accadrà in settimana, sarà garantita da subito la somministrazione del vaccino anche ai più anziani e presso il loro domicilio, se necessario“.
Era quello che avevamo in parte ipotizzato e ora è sancito e specificato su due punti: accordo in settimana con i medici di famiglia e vaccinazioni a domicilio “se necessario”. Ecco, a proposito, un chiarimento: sarà il medico a stabile e sancire il “se necessario“? Parrebbe di capire di sì. A meno che non debba essere il diretto interessato a provvedere. Nel caso, come dovrà fare e a chi indirizzare la richiesta?