PERUGIA – Venerdì 25 ottobre sarà presentato in anteprima “Perché leggere Dostoevskij” il nuovo saggio di Antonio Schlatter Navarro alle ore 17.30 all’Aula Magna dell’Università per Stranieri di Perugia. L’incontro è organizzato dall’Università per Stranieri di Perugia in collaborazione con la casa editrice Graphe.it edizioni di Roberto Russo. Dopo l’introduzione del Magnifico Rettore Valerio De Cesaris, dialogheranno il traduttore e curatore del saggio Natale Fioretto e Luisa Tramontana.
“Come sottolinea l’autore – si legge nella nota stampa – leggere Dostoevskij è un atto rivoluzionario: un viaggio nel tempo e nell’anima. Il volume non solo fornisce risposte, ma ci mette di fronte alle domande giuste, uscendo dalla retorica un po’ supponente secondo cui tutti avrebbero letto Dostoevskij o tutti dovrebbero farlo. Il saggio di Antonio Schlatter Navarro vuole essere un invito alla lettura delle opere di Dostoevskij. In quest’ottica l’autore cita i testi dello scrittore russo come se fossero frutto di una lunga meditazione, non soffermandosi sull’esatta citazione bibliografica dei brani dostoevskiani, ma andando al loro cuore. La prospettiva del saggio almeno in parte muove da una visione cristiana, infatti, la relazione con il peccato e il divino è senza dubbio un filone centrale nella poetica del romanziere. Ciò che rende avvincente quella che Schlatter Navarro chiama “indagine” è però il carattere misterioso che permea la riflessione dello scrittore: per lui i rapporti fra Dio e l’uomo, il peccato e il male, la coscienza e la libertà non sono problemi, ma misteri.
Secondo Schlatter Navarro – prosegue la nota stampa – per essere letto Dostoevskij ha bisogno di più fiducia e audacia rispetto alla maggior parte dei classici. È più insondabile di molti di loro, perché esplora i recessi dell’anima intesa come universale. I temi scelti dall’autore sono tra i più attuali: vivere nel mistero, la narrativa come mezzo, l’appartenenza a un popolo, la bellezza che salva, la storia cristiana, vivere come se Dio esistesse, Cristo che mostra l’uomo all’uomo stesso, il mistero dell’uomo, la passione per la vita, il crogiolo della sofferenza, sentire con intelligenza, la libertà di Dio e la libertà dell’uomo, la leggenda del Grande Inquisitore”.
Antonio Schlatter Navarro afferma: “A Dostoevskij interessa l’uomo interiore, la passione del vivere, il rischio della libertà, le angosce generate dalla sofferenza, il mistero dell’uomo. I suoi silenzi, i suoi gesti, tutte queste forme e lo sfondo liturgico in cui si muove sono l’aspetto più significativo della sua opera. Il suo obiettivo principale è mettere il lettore di fronte a Dio, il Dio che abita nella sua coscienza”.
Chi è Antonio Schlatter Navarro
E’ nato a Siviglia nel 1968, è un sacerdote della Prelatura dell’Opus Dei. Ha esercitato il ministero in diverse diocesi della Spagna: Murcia, Valencia e Saragozza e attualmente a Cordova. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Jaén, dove ha esercitato la professione di avvocato, ha conseguito la laurea in Teologia alla Pontificia Università della Santa Croce in Roma e il dottorato in Filosofia all’Università di Navarra. Impegnato da sempre nel mondo universitario sia come cappellano in diverse residenze universitarie spagnole, sia come ricercatore, attualmente si dedica alla realizzazione di una linea strategica interdisciplinare sul tema della “Teologia del lavoro”, coordinata dalla Facoltà di Teologia di Navarra.
È autore di diverse pubblicazioni, tra cui: Mero Catolicismo (Palabra); A la mesa con Dios e Trabajo del hombre, trabajo de Dios (entrambe per Rialp); Murillo con ojos nuevos (Eunsa); Miguel Mañara (Sinergia). Por qué leer a Dostoyevski (Eunsa) è il suo ultimo libro e il primo a essere tradotto in italiano.