Un territorio di castelli, chiese e abbazie: la Valnerina ternana nelle pagine della storia

FERENTILLO– Un documento (Perugia, AS,B 19, fasc.2 chiesa di San Pietro in valle – Ferentillo pratica generale). Processo di rivendicazione della chiesa abbaziale e riconsegna della temporalità lettera del 4 giugno 1927 del vicario Generale Giovanni Capobianco al Regio Soprintendente all’ Arte medievale e moderna dell’Umbria. Da una precedente lettera del 18 agosto 1926 inviata dalla curia Arcivescovile di Spoleto al Regio Soprintendente ai monumenti dell’Umbria nella quale si parla della gestione della Abbazia da parte di Serafina Ciannavei Calzolai: “Le miserande e deplorevoli condizioni …sotto ogni rispetto, cui e stata ridotta, in circa 30 anni di oltraggi e di manomissioni si sarebbe tentati di dire che l’ autorità tutoria non ha conosciuto mai qual tesoro storico, artistico e religioso, di nazionale interesse rappresentava e racchiudeva quella chiesa ; tanto appariscente disgustoso e incredibile quanto ora si osserva“. Ma ecco, tra i tanti documenti, elenchiamo i più antichi luoghi di culto censiti nei secoli passati e datati: 856/ 1115 /1333.
Nella diocesi di Terni apparse su una  Bolla di privilegio concessa nell’856 da papa Benedetto III al comune di Terni: San Lorenzo di Castiglioni, Sant’ Angelo di Rivosecco, Santa Maria di Ferentillo, Santa Maria del Fagio, Sant’ Angelo di Petano, San Valentino di Piumaroli, Sant’ Adriano di Luco, Pieve di San Venanzio di Castel di Lago,  Pieve di Santa Maria di Collestatte. Altro elenco di luoghi di culto e’ nel decreto di donazione all abbazia di Sant’Eutizio in Preci dal Vescovo di Spoleto Enrico Gualfredo del 1115, donazione confermata dal Vescovo Bartolomeo Accorramboni nel 1253. Di seguito citiamo solo quelle che interessano al territorio della Valnerina.
PIEVANIA DI COLLESTATTE: Chiesa di Santa Maria, San Pietro, San Nicola, Sant Angelo alle colline, Santa Maria della Torre, San Silvestro, Santa Lucia.
PIEVANIA DI CASTELDILAGO: Chiesa di San Valentino, San Pancrazio, San Giovanni Apostolo, San Giovanni Battista, S.Maria, San Nicola e San Nicola al Castello, Santa Maria del colle, Santa Maria di Arrone, San Giovanni di Arrone, San Giacomo di Arrone, Sant Angelo di Tregio, San Lorenzo di Petreggio , S. Angelo, San Lorenzo, San Giovanni di Arrone dentro il castello, San Martino di Ampulla, Santa Maria de Vassano, San Odone di Arrone, San Nicola di Monsano ricostruita San Bernardino, Chiesa dei Santi Quaranta, monastero di Santa Maria di Caseo unito al monastero di San Pietro in Collestatte, chiesa di Santa Cecilia di Rocca Accarini, San Nicola di Rocca Accarini, San Giovanni di Cusignano, Ospedale di Poli Pranzone di Arrone, Cappellania di San Sebastiano nella Pieve di San Valentino.
PIEVANIA DI PETANO – Sant’ Angelo in Petano, Santa Maria di Petano, Santa Maria di Polino, San Leonardo, San Nicola di Polino, San Adriano, Santa Lucia di Rusciano, Santa Maria di Rogoveto.
PIEVANIA DI FERENTILLO– Santa Maria a Matterella (Pieve) Santo Stefano a Precetto, Santa Maria della Misericordia, San Nicola da Casarioso, San Andrea di Monsano, San Biagio di San Mamiliano, Chiesa di San Pietro (Abbazia),  Santa Caterina e San Giacomo di Sambucheto, San Lorenzo di Terria, Sant’ Apollinare di Colleponte, San Martino di Ancaiano, Santa Illuminata, Santa Croce (tutte soggette al Capitolo Lateranense).
Nei castelli più importanti come Collestatte e Casteldilago, Arrone ecc.. furono invitati gli ordini religiosi come Domenicani, Agostiniani, spesso i francescani. I frati erano propensi a concedere cappelle gentilizi e sepolture annesse a donazioni. In molti desideravano seppellire i propri cari sotto la protezione delle preghiere dei francescani. Per questo, erano numerose le interferenze e antagonismo con la giurisdizione del preposto Pievano.
Sullo scorcio del XV secolo i Frati Minori Riformati fecero sorgere ovunque i cosiddetti Monti di Pietà; mentre nel XVI secolo i cappuccini il Monte Frumentario. In base  al codice di Padre Giordano, storico del 1336, al Codex Ariminus del 1412, al Codex Aracoeli del 1418, al Codice di Rodolfo del 1586 al Wadding Annali e Scriptores Ordinis Minirum del 1650 e alla serie Omnium Conventuum  Ord. Min. Conventualium di Padre Francesco Righini del 1771 risultano: Convento di Arrone (già del 1336) soppresso da Innocenzo X nel 1650.
Il convento di Castel di Lago con la chiesa di San Francesco soppresso nel 1650. Convento di Collestatte con le chiese di Santa Maria e Santa Croce, nominato nella soppressione sempre del 1650, ma ripristinato.
Nel XV secolo si conoscono personaggio importanti come: Fra Paolo a Gubbio, Fra Bartolomeo guardiano a Nocera, Fra Corrado lettore a Nocera, Fra Francesco cappellano a Santa Maria di Nocera, fra Giuliano a Castel di Lago, tutti erano nativi di Collestatte, mentre Fra Filippo di Arrone era cappellano a San Paolo di Spoleto.
Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.