PERUGIA – È un viaggio coraggioso nel tempo il nuovo lavoro formato fanzine della fotografa Francesca Boccabella. “This must be the place” raccoglie 45 fotografie e 8 poesie scritte per nonno Ottavio, scomparso quattordici anni fa: una figura importante per Francesca che ha deciso di ripercorrere, con versi e immagini, tutti i ricordi e le sensazioni di una sé bambina, “la piccola cattiva di casa” come nonno Ottavio era solito chiamarla, che ora da adulta ha raccolto in un progetto personale che ha come copertina la carta velina dei vecchi album di famiglia e sa di casa.
“Per lavoro mi trovo a raccontare sempre le storie degli altri, – spiega Francesca Boccabella ai microfoni di VivoUmbria, – ma questa volta ho deciso di raccontarne una mia. Ho provato a raccontare la morte di mio nonno che per me è stata molto difficile da affrontare. Quattordici anni fa e mi ci è voluto molto tempo per elaborare il lutto e poi per decidere di parlarne con la fotografia e con delle brevi poesie in italiano e in inglese, di mio pugno.
L’idea è nata da una domanda: come gli racconto come ho vissuto questi anni senza di lui? I miei sogni e i miei traguardi? Così ho provato a realizzare un dialogo con lui nell’assenza, attraverso l’interazione tra gli elementi del presente e l’archivio fotografico di famiglia. Sono venute fuori queste fotografie che riprendono alcuni suoi appunti, alcuni suoi scritti del passato, ho cercato un collegamento tra lui e il mio presente. È stato un vero e proprio viaggio perché nell’assenza ho trovato tante risposte e tanta vicinanza.
In ogni biglietto che mi scriveva mi chiamava la ‘piccola cattiva di casa’. Ho inserito anche delle foto in cui ci sono io, cosa molto rara. Ho cercato di stabilire dei collegamenti, ad esempio tra un disegno che aveva fatto lui di una casa e la mia abitazione attuale. Un qualcosa che ci riconnettesse, un filo rosso tra il passato e il mio presente. Il titolo viene dalla celebre canzone dei Talking Heads”.
Una raccolta che è capace di trasportarci proprio ad Avezzano (AQ), nella casa di nonno Ottavio, tra i suoi appunti sulla vita, come: ‘bere un bicchiere di bicarbonato con poco limone’, scritto su un pezzo di carta, come si vede in una fotografia che ci ispira da subito tenerezza del passato. E proprio frugando nel cassetto del nonno, Francesca è stata capace di tirare fuori tutto quello che le serviva per stringerlo vicino al suo cuore ed esprimere con la fotografia un sentimento lontano e intimo, di amore e di vicinanza per chi non c’è più. Come spiega la fotografa: “Questa fanzine è un continuo dialogo presente passato. Nella vita nonno Ottavio lavorava in fabbrica ad Avezzano, mia città natale. Per noi è sempre stato un grande valore quello della casa, insieme alla cura della natura che io ho assimilato, facendolo mio e raccontandolo con tutte le difficoltà del caso. Ci vuole tempo ma si deve parlare dell’elaborazione del lutto, anche attraverso l’arte. È molto liberatorio quanto necessario. Bisogna prendersi del tempo, anche in questi tempi frenetici per riconoscere le proprie ferite e capirle, curarle. Questo è il messaggio che vorrei arrivasse a chi avrà modo di avere tra le mani questa fanzine. Il progetto si chiude con una poesia e con un inno al futuro. Nessuna chiusura sul finale poiché non potrebbe esserci una vera e propria ‘fine’.”
“This must be the place” è un progetto di Francesca Boccabella, editing curato da Fabio Moscatelli, traduzione a cura di Paola Orrù, design ed impaginazione a cura di Federica Cozzella.