Un film per denunciare l’orrore della violenza sulle donne: “Credo in un solo Padre”

PERUGIA – “E’ la sofferta preghiera che una donna recita per scongiurare l’ennesima violenza del suo carnefice, pronto a colpire, umiliare, persino uccidere. E’ un grido di dolore, come quello di tutte le donne e delle persone vittime di violenza”: così l’attore tifernate Giordano Petri parla, con grandissima sensibilità, umanità e umiltà, del film di cui è protagonista “Credo in un solo Padre”, che uscirà proprio l’8 marzo, in streaming su Chili. Opera prima di Luca Guardabascio, il film è una denuncia sull’orrore delle violenze sulle donne, basato su fatti realmente accaduti.

“Vogliamo che questa preghiera – afferma Petri – abbracci tutte le donne vittime di violenza”.

Un contributo concreto a questa giornata per smuovere le coscienze, un omaggio a tutte coloro che subiscono violenze di qualunque genere, con l’auspicio che certi fatti non accadano più, ma soprattutto che “sia da stimolo per denunciare, denunciare e denunciare sempre i soprusi”. Petri nel raccontare il film, analizza il nostro contesto sociale, ne esplora le dinamiche e invoca un cambio di passo nella cultura e nell’educazione, “a partire dai giovani: occorre sensibilizzare i bambini e le bambine sulla parità di genere, per sperare in un vero cambiamento”.

Il film esplora “il vissuto di una realtà segnata dalla sorda brutalità e dagli  orrori del sistema patriarcale. Siamo in una località tra Campania e Basilicata, la vita di una famiglia è punteggiata e sconvolta da crudi rituali di violenza domestica quotidiana. Giuseppe (Massimo Bonetti) è un padre padrone. Violento. Dispotico. Feroce. Nel paese nessuno vede. Nessuno sente. Nessuno parla. Ma tutti sanno. E così diventano tutti complici di quello squallore, della schiavitù imposta alle vittime degli abusi. L’indifferenza è più forte della loro coscienza. Quando Gerardo (Giordano Petri), giovane padre di famiglia emigra in Austria per guadagnare più denaro così da permettere una vita più agiata alla moglie e ai due figli, la donna e i bambini restano a vivere nella fattoria del suocero. Questa assenza sarà l’inizio di un incubo che porterà Maria (Anna Marcello) prima, e sua figlia, poi, a subire gli abusi e gli orrori dell’orco”.

Per Petri, “parlare, raccontare la realtà è l’arma più forte per focalizzare la verità su qualcosa che, in epoca moderna, appare ancora un tabù del passato. Ancora oggi, si tende a mostrare facciate non vere, a mostrare famiglie felici, ma spesso non è così. Credo sia fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi, ma soprattutto diffondere la necessità di denunciare ogni tipo di violenza. E’ altrettanto prioritario che nelle scuole si affrontino queste problematiche, per formare bambini e bambine consapevoli, bambine e bambini che diventeranno uomini e donne di domani. Ci auguriamo protagonisti di una società nuova e diversa”.

Prodotto da Around Culture srl, produttore esecutivo, Stefano Misiani, gli altri interpreti sono Massimo Bonetti, Anna Marcello, Flavio Bucci, Francesco Baccini (che ha realizzato anche la colonna sonora), Claudio Madia.

Naighi

 

Foto di Dario Tucci

Redazione Vivo Umbria: