PERUGIA – Levata di scudi del gruppo d’opposizione Pd in Regione contro la Tesei sulla questione dei 29 comuni a rischio di ulteriori misure restrittive. Bori, Meloni, Paparelli, Porzi e Bettarelli definiscono “una terribile farsa, quella inscenata ieri dalla presidente Tesei e dalla Giunta regionale che ha convocato i Sindaci per lasciare a loro il cerino delle ulteriori misure restrittive nei comuni più a rischio contagio da Covid. E’ un atteggiamento pilatesco”.
“Fermo restando la grande esigenza di sicurezza – scrivono i consiglieri Dem –, in un contesto in cui l’Umbria resta arancione, ‘ad alto rischio’, come confermato dal ministero della Salute, quando gran parte delle regioni italiane sono passate al giallo, la scelta di lasciare totalmente in capo ai Sindaci la responsabilità di ulteriori ordinanze restrittive, in base all’incidenza dei contagi, appare del tutto sbagliata e inappropriata. Se è pur vero che, probabilmente, il sindaco è il livello istituzionale più vicino ai cittadini e quindi in grado di stabilire meglio di altri l’incidenza di particolari settori sull’andamento dei contagi, è altrettanto vero che lasciare a loro il compito di decidere è una scelta irresponsabile, che persegue l’atteggiamento già portato avanti dalla maggioranza”.
“È sempre colpa di qualcun altro – commentano i consiglieri del Pd -, prima il Governo, accusato di tutti i ritardi in cui l’Umbria è incappata, ora tocca ai Sindaci essere ‘sacrificati’. Occorrerebbe invece – osservano – una cabina di regia regionale, che possa gestire le ulteriori misure restrittive a cui alcuni comuni potranno andare incontro. Oltre ai disagi legati alle misure anticontagio, è da evitare che si sommino altri dovuti a discriminazioni e disuguaglianze tra comuni, anche limitrofi, che possono essere esposti alla stessa fonte di contagio e invece sottoposti a misure diverse”.
“Seguiamo dunque con estrema preoccupazione le mosse di questi giorni – proseguono i consiglieri Dem – e non possiamo non constatare anche la gestione paradossale che ha riguardato le scuole: riaperte solo cinque giorni fa, dopo un maxi investimento per i tamponi, e ora ad un passo dall’ennesima chiusura in gran parte della regione”.
“La gestione a trazione leghista – concludono – continua a lasciare a desiderare e a cercare capri espiatori a cui imputare i propri ritardi e le proprie scelte sbagliate. La Giunta regionale è passata, senza il minino ritegno, dall’enfasi dei risultati della prima ondata, per meriti non certo dell’assessore Coletto, al totale silenzio su ciò che è accaduto nella seconda e ciò che continua a verificarsi nella terza ondata”.