ORVIETO – Purtroppo le buone premesse che pure erano state create intorno al festival che avrebbe dovuto rappresentare il ritorno alla normalità, alla fine si sono infrante sull’ostacolo Covid, nella nuova variante Omicron. Anche se, nonostante tutto, Umbria Jazz Winter 28 ha fatto registrare un pubblico di tutto rispetto (viste le condizioni) di 4.500 paganti e per gran parte delle serate il teatro Mancinelli è stato quasi sempre al completo, qualcosa non ha funzionato anche rispetto purtroppo alle aspettative che si erano create intorno all’evento in esclusiva che vedeva runiti Bill Frisell e l’Orchestra di Umbria Jazz. Troppe le avversità che si sono frapposte al progetto perché donasse la sensazione di una architettura sonora ben congeniata e soprattutto ben eseguita. L’assenza dell’arrangiatore e compositore Michael Gibbs, le condizioni quasi proibitive di un progetto formulato a distanza, la carenza di tempo per provare, hanno influito sulla piena fruibilità del concerto agli orecchi degli ascoltatori, anche se Bill Frisell c’è e c’è stato soprattutto in solo e nell’intenso dialogo con il suo contrabbassista Thomas Morgan.
Detto questo va sottolineato lo sforzo collettivo perché tutto funzionasse perfettamente, come infine è accaduto, nonostante vincoli e restrizioni. Da Umbria Jazz arrivano i ringraziamenti a tutti e un po’ di rammarico per un’edizione putroppo costretta a un tono minore: “Il festival – scrive Umbria Jazz – ha dovuto fare i conti con cancellazioni, ridimensionamenti e costrizioni imposte dalla pandemia, con il pubblico che non ha potuto vivere al meglio la magica atmosfera che solitamente caratterizza il fine anno a Orvieto. I risultati sono stati comunque positivi: oltre 4.500 paganti per gli eventi in programma al Teatro Mancinelli, al Museo Emilio Greco, alla Sala Expo di Palazzo del Popolo e al Palazzo dei Sette, con un cartellone che per qualità̀ è stato all’altezza della tradizione della manifestazione, con eventi esclusivi ed artisti di assoluto livello. Del festival si è parlato e commentato molto su Radio Monte Carlo, radio ufficiale del festival e sui social: quasi 500mila le impression su Facebook, con oltre 2.500 reazioni e quasi 7.000 quelle su Instagram, con un incremento notevole dei contatti nella settimana dal 27 dicembre al 2 gennaio. Orvieto è tornata ad essere, dopo lo stop forzato dello scorso anno, la vetrina invernale dell’Umbria con quel mix di cultura, spettacolo, e turismo che rappresenta un tassello imprescindibile dell’identità regionale. A conferma del grande richiamo della manifestazione i dati degli alberghi del territorio del territorio hanno registrato un’ottima affluenza nei giorni del festival. È d’obbligo ringraziare le Istituzioni, gli sponsor e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo importante evento. Vi diamo appuntamento a Umbria Jazz 22, a Perugia dall’8 al 17 luglio”.