Umbria Jazz Weekend a Terni, sperando in un meteo clemente

TERNI – Con la defezione di Fabrizio Bosso per motivi legati alle non buone condizioni di salute, Umbria Jazz weekend perde uno dei maggiori tasselli del programma articolato in quattro giorni (da oggi a domenica). Non risulta al momento che il concerto del trombettista sarà sostituito con altro concerto. Di fatto, una penalizzazione dell’ultim’ora per il pubblico ternano che, d’altro canto, sembra rispondere entusiasticamente al ritorno di Umbria Jazz a Terni con i sold out di Christian De Sica e Mario Biondi, ma nel periodo più adeguato di metà settembre, ovvero del periodo finale dell’estate, rispetto alle edizioni che imponevano un disagevole periodo di svolgimento durante le feste pasquali. Insomma, il cambiamento di date era quanto mai opportuno e lo scorso anno, seppure con le restrizioni dovute al Covid, se ne è avuta la dimostrazione con l’anfiteatro Fausto e i club al completo. Chiusa la parentesi Bosso e sperando in un meteo clemente, Umbria Jazz torna a Terni con una formula che ricalca il fortunato format della città in musica. Saranno quattro giorni di musica ininterrotta nei club e nelle piazze con l’incursione dei Funk Off alla Cascata delle Marmore nel tentativo della valorizzazione delle qualità storico-artistiche, naturalistiche e paesaggistiche del territorio. I club, sei in tutto, che rappresentano lo spaccato migliore della Terni festaiola che in questi ultimi anni, ha fatto tanto parlare di sé come città della movida, si avvarranno di una programmazione che ricalca il mood di un certo jazz con alcune interessanti proposte che stimolano curiosità anche tra gli “addetti ai lavori”, ovvero quel pubblico più specificamente jazz oriented e sicuramente più esigente da un punto di vista strettamente tecnico-musicale di cui Terni, tradizionalmente, vanta nutrite rappresentanze. Ecco, se dovesse essere individuata una leggera carenza di Umbria Jazz weekend ’22, questa sarebbe individuabile in una programmazione più orientata alla curiosità e all’entertainment che, complessivamente, alla qualità di quella musica di ricerca che rimane il tratto distintivo del jazz, una delle forme più interessanti della musica contemporanea. Va detto a discapito di una programmazione “leggera” che il format di Umbria Jazz, presenta molteplici aspetti, il più peculiare dei quali è quello della valorizzazione dei luoghi dove si svolge anche da un punto di vista dell’appeal turistico, ma da un punto di vista più specificamente musicale, la programmazione non si discosta di molto da quello che accade nei maggiori festival internazionali di jazz, dove la programmazione più leggera e pop integra quella dell’intrattenimento e quella del jazz di ricerca più canonico. In questo senso i concerti di Mario Biondi con il suo soul-jazz e la performance di Christian De Sica sono paradigmatici del senso di un’idea di festival “leggero”. Si inizia dunque questa sera con una curiosità, J.p. Bimeni & The Black Belts, africano del Burundi, londinese di adozione, nelle forme di un soul di qualità. Ma l’anima più autentica di Umbria Jazz weekend si manifesterà come detto nella programmazione dei club in centro e in quella, più sperimentale, del Baravai, con nomi semi-sconosciuti al grande pubblico, ma che meritano attenzione.  Per ciò che riguarda i club, la parte del leone spetterà a Mauro Ottolini che presenta due progetti: i Licaones, storico quartetto nella cui front line è affiancato da Francesco Bearzatti, e “Nada Mas Fuerte”, che nasce dalla suggestione della musica popolare. Divagazione leggera è quella di Lorenzo Hengeller, cantautore e pianista napoletano, che ha vinto il Premio Carosone 2007. È proprio Renato Carosone, con Lelio Luttazzi, Gorni Kramer, Fred Buscaglione, fino a Vittorio De Sica, il modello cui sembra rifarsi Hengeller, sia nelle sue canzoni che nella rilettura dei grandi classici del songbook italiano del periodo anni ‘30 – ’60. Si torna al jazz più creativo con Rosario Giuliani Quartet e al jazz d’antan con Gianni Cazzola Quartet con Sandro Gibellini alla chitarra. Tutto da scoprire il trio di Olivia Trummer, pianista tedesca, con Rosario Bonaccorso e Nicola Angelucci, mentre garanzie di jazz di qualità lo offrono Jim Rotondi e Piero Odorici Quintet, combo con tromba e sassofono nella front line. Infine nel format di Umbria Jazz weekend è compreso anche UJ4Kids, vera palestra di formazione jazz per i più piccoli a cura di Fabrizio Croce.

Claudio Bianconi: Arte, cultura, ma soprattutto musica sono tra i miei argomenti preferiti. Ho frequentato il Dams (Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema). Tra i miei altri interessi figurano filosofia; psicologia archetipica; antropologia ed etnologia; fotografia-video; grafica, fumetti, architettura; viaggi.