TERNI – Prosegue l’Umbria Jazz Weekend e tutta la città risuona di musica. La formula quest’anno è ripetitiva: per quattro giorni l’organizzazione propone gli stessi musicisti nelle stesse location, agli stessi orari. Eppure l’entusiasmo del pubblico è sempre nuovo e fresco. Gli appuntamenti, tutti gratuiti, sono ben calibrati e si può facilmente seguirli nel centro città. I palchi sono a Piazza Tacito e a Piazza Europa, cui si aggiunge il Baravai mentre il resto dei concerti, è dislocato in vari locali.
Al Baravai, alle 22:30, c’è il sassofonista Francesco Bearzatti che con Danilo Gallo e Stefano Tamborrino propone una rilettura jazz dei Led Zeppelin. Il progetto si chiama P.A.Z. Post Atomic Zeppelin, è jazz ma non troppo, perché la contaminazione è sempre la cifra stilistica dell’esibizione. I tre virtuosi musicisti sanno spaziare attraverso i generi, fedeli all’ispirazione danno vita a un concerto che è una vera esplorazione musicale degli Zeppelin. Il sax di Bearzatti si inerpica attraversando quel repertorio, dando vita a un’esibizione coinvolgente. Non una semplice reinterpretazione, ma uno sguardo completamente nuovo con punte di genuina sorpresa.
L’appuntamento più atteso della giornata sembra essere Echoes of Africa con Pedrito Martinez, alle 23 a Piazza Europa. Martinez non è soltanto un percussionista, è un immenso musicista, viscerale, potente e grandissimo trascinatore. Il pubblico è sempre numeroso e si affolla, forse più fuori che dentro il reticolo dove si può entrare contingentati. Un pubblico che non riesce a stare fermo e che di fronte a questo mix esplosivo di sonorità tra Africa e Cuba, non può non ballare. La trama percussiva dell’esibizione è incalzante, irresistibile, le esplosioni sul palco non mancano mai, inclusa una coppia di meravigliosi ballerini che fa incursione a tratti.
Oggi, domenica 17 settembre, è la giornata di chiusura di questa intensa quattro giorni ternana e si avvicina il tempo dei bilanci. Rispetto allo scorso anno, Umbria Jazz ha fatto scelte diverse che per la città di Terni hanno significato il grande dono di beneficiare di appuntamenti numerosi e sempre gratuiti, soprattutto avvicinando il pubblico al jazz e a tutto quello che gli ruota intorno.