Umbria Jazz: non Bob Dylan, ma Ben Harper

PERUGIA – Tra fughe di notizie (infondate) e l’annuncio dell’arrivo di Ben Harper a Umbria Jazz (venerdì 16 luglio, Arena Santa Giuliana), le incertezze sul festival si stanno dipanando, anche se sussistono ancora aspetti importanti da chiarire, su tutti la questione legata alla capienza dell’arena Santa Giuliana, in attesa degli aggiornamenti governativi in fatto di capienza per gli spettacoli all’aperto, o di eventuali deroghe della Regione. Ne parliamo con il presidente della Fondazione Umbria Jazz, Gian Luca Laurenzi.

Quindi Umbria Jazz annuncia l’arrivo Ben Harper, musicista che ha ridisegnato i confini del folk-blues degli ultimi venti anni, ma qualche giorno fa, la presidente della Giunta regionale Tesei ha rilasciato un’intervista a Umbria Radio durante la quale diceva che a lei piace molto Bob Dylan e non vedeva l’ora di vederlo ad Umbria Jazz. Da lì le fughe in avanti di alcuni giornalisti – compreso il sottoscritto – di un imminente eventuale annuncio di Umbria Jazz sull’arrivo a Perugia del Premio Nobel…

“Tutto infondato, se ascolta per intero l’intervista, la presidente dichiara che le piacerebbe vedere Bob Dylan a Umbria Jazz, ma è stata una sua scelta sulle preferenze in base ai suoi gusti musicali, anche perché in radio aveva portato una sua track-list dove tra i vari artisti c’era, appunto, anche Bob Dylan. Ma da qui a dedurre che Bob Dylan sarebbe venuto a Umbria 2021, ce ne corre. Anche a me piacerebbe vedere Bob Dylan a Umbria Jazz, ma non sappiamo nemmeno se sarà in tour. Quindi, almeno per quest’anno non si parla di Bob Dylan. Anche perché quest’anno non sono molti i grandi artisti in tour. Il prossimo anno, nel 2022, quando arriveranno le comunicazioni se sarà in tour, proveremo a prenderlo, come anche altri artisti. Ma per la verità siamo ancora molto lontani da un eventuale ingaggio. Tra l’altro lo stesso discorso valido sull’ipotesi di Bob Dylan potrebbe essere fatto per Stevie Wonder o per qualsiasi altro grande artista”.

Per quel che riguarda la capienza dell’arena Santa Giuliana, dopo la sospensione delle prevendite in attesa di chiarimenti ministeriali, cosa c’è di nuovo?

Le prevendite le abbiamo sospese perché erano stati messi artisti in prevendita sulla pianta consueta del Santa Giuliana, ma la pianta va ridisegnata con le nuove capienze. Quindi abbiamo sospeso le prevendite perché dobbiamo riassegnare i nuovi posti sulla nuova pianta per chi ha già acquistato i biglietti, prima di mettere in vendita altri biglietti sulla nuova pianta. Occorreranno ancora una decina di giorni per fare questo lavoro. Attualmente siamo a 1300 posti, poi vedremo se la Regione ci darà la deroga e se effettivamente ce ne sarà bisogno. Perché, nel frattempo, potrebbe arrivare un aggiornamento governativo che aumenterebbe la capienza al 50% o al 40%. Qui chiaramente navighiamo a vista. Se la situazione migliorerà spero che otterremo una capienza di 2.000 spettatori, ma in questo momento non possiamo vendere le prevendite sulle supposizioni.  Poi, dopo, nel momento in cui avremo ridisegnato l’arena, se arrivasse un decreto legge o una deroga dalla Regione per mettere in vendita altri 600/700/1000 biglietti, sarebbe un attimo. Forse non ce la faremo a riaprire per questo fine settimana, ma per l’inizio della prossima settimana riapriremo dunque le prevendite.”

Da un punto di vista economico cosa significa per Umbria Jazz? Con la pandemia, gli artisti, i grandi artisti stanno disponendo dei cachet inferiori alla media?

“Assolutamente no, ogni artista viaggia sui propri cachet. E’ certo però che quest’anno spenderemo meno di quello che abbiamo ritenuto sostenibile per il 2021. Guardando al budget del 2021, il direttore artistico Carlo Pagnotta si è dimostrato parsimonioso ed è rimasto al di sotto dei limiti massimi di risorse messe lui a disposizione”.

Il budget complessivo è inferiore, superiore o nella media di sempre?

E’ inferiore. Però quest’anno il programma, paradossalmente, dal punto di vista del jazz è migliore a quello di altri anni. Quest’anno è una vera Umbria Jazz anche se ci mancheranno gli stages del centro storico. Ci mancheranno le Clinics, anche se stiamo studiando un progetto che parzialmente sopperirà a queste mancanze. In ogni caso, Arena Santa Giuliana e Teatro Morlacchi hanno un programma strepitoso. Il prossimo anno torneremo a pieno regime.”

Per il prossimo anno allora si vedrà pensare ad avere a Perugia Bob Dylan?

“Ripeto, è inutile che continuate a mettermi in bocca Bob Dylan, posso dire Bob Dylan, Stevie Wonder, U2, Sting, qualsiasi nome. Non c’è una trattativa, perché non sappiamo nemmeno se Bob Dylan sarà in tour. A livello di desiderio ce lo abbiamo tutti. Se Sting sarà in tour proveremo a prendere anche Sting. Ma l’artista deve essere in tour, il cachet deve essere sostenibile e deve essere in Italia lo stesso periodo. Perché quest’anno Tom Jones l’abbiamo annullato non perché ha disdetto il tour, ma perché lo ha spostato ad agosto. I nomi possiamo farli tutti, ma attualmente non so che dirle riguardo il prossimo anno se non qualche desiderio come quello che ha espresso la presidente Tesei.  Anche a me piace Bruce Springsteen, ma tra lì e averlo a Umbria Jazz c’è di mezzo il mare”.

Ma che gli artisti debbano essere in tour non preclude che Umbria Jazz possa avere delle esclusive

“Un artista come Bob Dylan può essere preso solo se in tour. Quello che lei dice succede solo per gli artisti jazz con cachet infinitamente minori. Emmet Cohen può non essere in tour, ma venire in Italia come esclusiva di Umbria Jazz”.

 

 

Claudio Bianconi: Arte, cultura, ma soprattutto musica sono tra i miei argomenti preferiti. Ho frequentato il Dams (Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema). Tra i miei altri interessi figurano filosofia; psicologia archetipica; antropologia ed etnologia; fotografia-video; grafica, fumetti, architettura; viaggi.