NARNI – Sarà ancora una volta il teatro comunale di Narni, Giuseppe Manini, ad ospitare una prima di Umberto Orsini il prossimo 20 febbraio.
Una messinscena fortemente voluta da un artista che crede nella potenza di un testo effettivamente poco rappresentato nonostante si tratti di Henrik Ibsen: “Il costruttore Solness”. Due gli elementi essenziali che voleva avere a disposizione preliminarmente prima di affrontare il palcoscenico. Il primo: un regista capace di sorprendere, di mutare le prospettive, di garantire un efficace sostegno scenico alla recitazione.
E lo ha trovato in Alessandro Serra, vincitore del Premio Ubu come miglior spettacolo del 2017 con la pièce Macbettu. Il secondo: l’attrice femminile.
La scelta è caduta su Lucia Lavia, figlia di Gabriele Lavia e Monica Guerritore, di fatto una predestinata dal momento che ha debuttato ad appena 13 anni in teatro al Festival di Anagni e a 16 nel piccolo schermo con Rossella, serie televisiva di Rai 1, diretta da Gianni Lepre. Indosserà i panni di Hilde, la giovane così carica di sensualità da sconvolgere Solness, peraltro già in preda a una crisi di identità e lacerato dai sensi di colpa. Non sarà una rilettura perfettamente aderente al testo, ma Umberto Orsini assieme al regista, in un certo senso, interpreteranno a loro modo le sollecitazioni, i tormenti, la drammaticità di una storia ibseniana scritta nella piena maturità e che ha affascinato da sempre l’attore novarese proprio per la sua complessità.
Le ore che precedono una prima sono sempre molto intense e la Compagnia Orsini che assieme al Teatro Stabile dell’Umbria produce questo lavoro, sta mettendo a punto anche una complessa scenografia che sarà scevra dalle più recenti invenzioni tecnologiche e multimediali per riportare invece il concetto della antica macchina teatrale.
E il teatro Manini è il luogo giusto per Orsini che si trova meravigliosamente bene a lavorare in un ambito che offre serenità, logistica adeguata e massima concentrazione. Sicuramente ad effetto la scena finale, quando la morte incombe inesorabile su Solness che tragicamente finisce la sua esistenza. Nel concetto dell’ineluttabile giorno del giudizio che pervade la produzione di Ibsen, lui non può che essere colpevole, tuttavia in questa lettura orsiniana il costruttore Solness non è privo di attenuanti.
Dopo l’atteso debutto di Narni, lo spettacolo andrà a Pordenone per poi ritornare in Umbria, al Teatro degli Illuminati di Città di Castello martedì 26 febbraio, al Politeama Clarici di Foligno mercoledì 27 febbraio e al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto giovedì 28 febbraio. Peraltro c’è da evidenziare che in occasione dello spettacolo previsto a Foligno, alle ore 18,30, nello Spazio Zut, Umberto Orsini incontrerà il pubblico. Un’occasione da non perdere per chi apprezza questo straordinario attore che da 62 anni calca i palcoscenici con vigore e passione. E con la forza dei “grandi”.