UJ24-#09: Enrico Pieranunzi / Pieranunzi, Mirabassi, Bulgarelli / Dado Moroni Trio / Djavan / Pacific Mambo Orchestra

PERUGIA – L’ultima giornata della quarantasettesima edizione di Umbria Jazz, ieri 21 luglio, è iniziata alle 12 alla Galleria Nazionale dell’Umbria – Sala Podiani, con il concerto di Enrico Pieranunzi.

Il pianista romano si è esibito in solitudine, dando il via alla giornata con cui si sono festeggiati i trent’anni di attività dell’etichetta discografica umbra EGEA Records, sorta appunto nel 1994, proprio in occasione di un concerto di Umbria Jazz.

Sempre affabile con il pubblico, che ha riempito numeroso la sala, il Maestro ha spaziato tra le varie sfaccettature della sua arte, dalla formazione classica al jazz, ricordando alcuni lavori per Egea (tra i quali Nausicaa con Enrico Rava, Un’alba dipinta sui muri, Con infinite voci, Perugia suite e Racconti mediterranei, con Marc Johnson e Gabriele Mirabassi); tra i brani eseguiti quello che si può definire un classico del suo repertorio, Les amants.

Alle 15:30 ultimo concerto alla Galleria Nazionale dell’Umbria – Sala Podiani, con protagonista di nuovo il pianista Pieranunzi, per celebrare l’album Racconti Mediterranei, inciso per Egea nel 2000; al suo fianco il clarinettista umbro Gabriele Mirabassi ed il contrabbassista Luca Bulgarelli.

Una lunga ed applaudita esibizione dove il trio ha eseguito parte dei brani dell’album come questi Canto nascosto; e poi Serenata sconosciuta e Nuovi racconti mediterranei.

Una chiusura coi fiocchi per la bella rassegna nella location più fresca (forse anche troppo talvolta), curata da Manuele Morbidini.

Alle 17, al Teatro Morlacchi, chiusura invece con un altro ottimo concerto; il trio di Dado Moroni con Eddie Gomez al contrabbasso e Joe La Barbera alla batteria nel progetto “Kind of Bill”, dedicato a Bill Evans.

Il trio ha eseguito alcuni standard e temi originali; la simpatia del musicista genovese ha contagiato il folto pubblico presente, che ha potuto ascoltare I’m gettin’ sentimental over you, Funkallero, Someday my prince will come e Oleo.

Per gli originali invece: di Joe La Barbera Kind of bill (che appunto da il nome al progetto, ed al disco pubblicato nel 2017), ed Amethyst di Eddie Gomez; il pianista si è esibito in solo nel brano First smile (dedicato al figlio); il concerto è terminato con un altro suo brano, Guest list blues, ispirato dal personaggio di Freddie Freeloader; il bis infine era lo standard My foolish heart.

Alle 21 poi, all’Arena Santa Giuliana, la serata è stata aperta dal concerto di Djavan, all’anagrafe Djavan Caetano Viana.

Il settantacinquenne musicista brasiliano, con una discografia di oltre trenta album all’attivo, davanti ad una platea formata da un gran numero di suoi connazionali, si è esibito nella seconda ed ultima data, dopo quella di Milano, del suo tour italiano; grande successo, pubblico in visibilio e tutti, o quasi, a ballare e ad intonare i suoi successi.

Spazio poi alla Pacific Mambo Orchestra, tra le migliori big band, con in bacheca un Latin Grammy nel 2014 per l’album d’esordio.

Un organico vasto, infarcito per l’occasione con una nutritissima schiera di musicisti italiani (Manuele Morbidini, Mirco Rubegni, Massimo Morganti, Pedro Spallati, Federico Pierantoni, Rosario Liberti e Rossano Emili), e due cantanti, che con arrangiamenti azzeccati ha fatto ballare per la seconda sera consecutiva (dopo gli Chic), l’Arena di Santa Giuliana.

Le foto sono di Giancarlo Belfiore

Alfredo Buonumori: Perugino, diploma di maturità classica, commerciante per una ventina d’anni, da sempre appassionato di musica (tutta quella bella), ma il cuore batte più forte per il progressive rock, il primo amore, e per il jazz. Dal 2019 fa attivamente parte di un’associazione culturale-musicale che si occupa della diffusione della musica progressive rock.