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Trevi: Cappella Boemi di Villa Fabri destinata alle cerimonie funebri laiche

TREVI – Trevi potrà avere un luogo pubblico dove ospitare cerimonie funebri di carattere laico non contrastanti con l’ordinamento giuridico: sarà la “Cappella Boemi” di Villa Fabri.
“Abbiamo dato applicazione alla legge regionale in materia – spiega l’assessora alle politiche istituzionali Stefania Moccoli – andando così incontro alle esigenze di quanti desiderano accomiatarsi da un defunto in maniera laica, molti Comuni, come il nostro, oltre a non istituire la sala per le onoranze, non contemplano nemmeno la possibilità di ricordare il defunto nel caso la funzione non preveda il rito religioso, e molte persone per questo motivo si trovano in difficoltà. Un luogo dignitoso ove celebrare un funerale laico consente a tutti la libertà di ritagliare per sé e per i propri cari il rito che meglio esprime il loro personalissimo modo di dare significato alla propria vita, pertanto riteniamo questo un gesto di civiltà”.
Il disciplinare prevede, tra l’altro che la sala “Cappella Boemi” sarà utilizzabile negli orari di apertura al pubblico già stabiliti per Villa Fabri. La cerimonia non dovrà superare le quattro ore e sarà fissata nella data e nell’orario richiesto compatibilmente con altre cerimonie, eventi o manifestazioni già precedentemente fissati all’interno della stessa Cappella Boemi o dell’intera struttura di Villa Fabri al fine di evitare sovrapposizioni. 
La domanda per l’uso della sala “Cappella Boemi” deve essere presentata, in forma scritta, al Comune di Trevi, al protocollo dell’Ente o anche via mail o PEC indicando: i dati anagrafici del richiedente, indirizzo della sede e recapito telefonico, e-mail ed il codice fiscale; il nome e cognome, luogo e data di decesso del defunto; la data, l’ora di inizio e fine di utilizzo della sala per la cerimonia funebre; breve descrizione del rituale; cimitero di destinazione della salma e/o delle ceneri. L’utilizzo della sala “Cappella Boemi” comporta il versamento anticipato rispetto alla data convenuta della tariffa di 200 euro a favore del Comune di Trevi. 
Il disciplinare passa ora all’esame del Consiglio comunale per l’approvazione definitiva e la sua entrata in vigore.

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