Trasimeno Prog Festival, che bello l’omaggio ai Genesis!

CASTIGLIONE DEL LAGO – La penultima giornata del Trasimeno Prog Festival si è aperta a metà pomeriggio con un appuntamento nel quale si sono mescolate le note alla letteratura.

Francesco Gazzara

A Palazzo della Corgna infatti, a partire dalle 17 la musica, magistralmente eseguita al piano da Francesco Gazzara, è divenuta un tutt’uno con le sue parole per presentare il libro Genesis dalla A alla Z.

Francesco ha infatti alternato – colloquiando con Simone Mazzilli (nella foto sopra)  moderatore del pomeriggio – la reinterpretazione della musica del gruppo inglese con notazioni stilistiche sulle esecuzioni di Tony Banks e l’interazione con i testi di Peter Gabriel quanti erano presenti.

Oltre al repertorio Genesis il musicista – che ha anche una discografia personale di tutto rispetto come esponente del genere acid jazz – ha presentato un brano dal suo ultimo lavoro Progression, disco intriso di riferimenti non soltanto al gruppo inglese ma anche al filone Canterbury molto suggestivo.

Spazio quindi ai libri, con Mino Profumo ed il suo Genesis. The lamb e con l’ex tour manager Richard Macphail, autore de La mia vita con Genesis.

Mino Profumo

A proposito di Profumo Mazzilli lo ha introdotto e la breve chiacchierata, dopo aver ricordato l’altro suo libro sul gruppo, dove ha minuziosamente documentato tutti i concerti italiani tra il 1972 ed il 1975, si è incentrata sullo splendido libro fotografico che prende spunto dal primo amore dell’autore ligure, a storia dell’ultimo lavoro assieme a Peter Gabriel.

L’inglese invece, con l’ausilio della traduttrice Antonella Albanesi, ha affascinato il pubblico raccontando – con dovizia di particolari e grazie alla proiezione di numerose foto – la storia del suo vissuto con i Genesis, dalla fondazione della band fino al 1973 – per poi riprendere brevemente dopo l’addio di Gabriel in occasione del tour successivo – e concludersi proprio con la collaborazione nel primo tour solista del cantante.

I concerti alla Rocca, causa maltempo, pur se fortunatamente moderato, sono iniziati intorno alle 22:00; a salire sul palco per primi The Progressive Tales, un intrigante progetto di Corrado Rossetti.

La band del chitarrista livornese – in maniera convincente e riscuotendo consensi da parte del pubblico – ha rivisitato un paio di brani dal primo album dei Genesis (Am I very wrong e The serpent).

 

Successivamente ha omaggiato altri grandi del prog come PFM, Yes ed Emerson, Lake & Palmer concludendo con tre brani dei King Crimson (In the court of the Crimson King, I talk to the wind e 21st century schizoid man.

Nel cambio palco si è ricordato l’incontro del pomeriggio con la presenza di Mazzilli, Profumo e Gazzara e poco dopo le 23:15 ad entrare in scena sono stati i milanesi The Watch.

Il gruppo ha come solito fornito un’eccellente prestazione nel segno del periodo più creativo del quintetto inglese (quello che va dal 1970 al 1976).

Per la seconda volta, dopo il concerto di Rimini del 25 agosto, con la band ha suonato il nuovo batterista Francesco Vaccarezza che ha preso il posto di Marco Fabbri.

Il concerto è iniziato con The knife e Stagnation dall’album del 1970 Trespass ed è proseguito con Horizons e Supper’s ready da Foxtrot.

Da Selling England by the pound sono stati proposti Firth of fifth e The cinema show mentre The carpet crawlers è stato l’unico estratto da The lamb lies down on Broadway.

Finale con Dance on a volcano e Los endos da A trick of the tail e bis da Nursery cryme con la traccia d’apertura dell’album The musical box.

La locandina di oggi

Oggi conclusione del festival; appuntamento alle 11:30 con il pianoforte di Patrizio Fariselli a Palazzo della Corgna e con Bernardo Lanzetti nel tardo pomeriggio alla Darsena Live Music.

In serata quindi alla Rocca Medievale le ultime due esibizioni: Alex Carpani Band ed Area Open Project.

Foto di Francesco Renne

 

Alfredo Buonumori: Perugino, diploma di maturità classica, commerciante per una ventina d’anni, da sempre appassionato di musica (tutta quella bella), ma il cuore batte più forte per il progressive rock, il primo amore, e per il jazz. Dal 2019 fa attivamente parte di un’associazione culturale-musicale che si occupa della diffusione della musica progressive rock.