MAGIONE – Pubblicata in versione integrale dalla Morlacchi Editore “La Trasimenide di Matteo dall’Isola. La narrazione epica e storica della vita al Trasimeno in un manoscritto del Cinquecento”. Il volume è frutto di un importante lavoro di trascrizione e traduzione sul manoscritto originale, risalente ai primi decenni del Cinquecento e conservato nella Biblioteca Augusta di Perugia, compiuto da Riccardo Massarelli dell’Università degli studi di Perugia.
L’opera, presentata al Museo della pesca di San Feliciano – il Comune di Magione è tra gli enti promotori dell’iniziativa editoriale insieme alla Regione dell’Umbria e al Gal Trasimeno-Orvietano –, è arricchita da due contributi, uno sulle tecniche piscatorie dell’epoca a cura di Ermanno Gambini, direttore scientifico del Museo della pesca; e uno su Isola Maggiore e i suoi monumenti all’epoca di Matteo dall’Isola, curato dallo storico dell’arte Mirko Santanicchia che ne approfondiscono gli apporti fondamentali per l’etnografia e la storia sociale e artistica del Trasimeno.
“Corredano la narrazione del poema – si legge nella nota stampa – rimasto incompiuto e mai pubblicato per ragioni storiche ancora non note, i numerosi disegni originali e gli acquarelli eseguiti dall’artista passignanese Elio Pasquali alla fine de secolo scorso raffiguranti la millenaria pesca dei tori che veniva praticata sul lago Trasimeno e di cui Matteo dall’Isola è testimone diretto della sua epoca. L’autore, le cui poche notizie relative sulla sua vita sono dedotte da questa unica opera, nasce verosimilmente a Isola Maggiore nell’ultimo ventennio del Quattrocento. Nella Trasimenide unisce il racconto mitico, sia apre infatti con Oceano, re del mare, che viene svegliato di notte da rumori terribili; alla vita quotidiana dei pescatori di Isola fatta di duro lavoro, obiettivo principale come lo stesso autore specifica nelle note iniziali; e di una parte in cui confluiscono commenti sulla vita dei pescatori, lettere e componimenti vari”.
Massarelli nell’introduzione spiega: “Il valore dell’opera di Matteo, pertanto, non è tanto nella qualità della sua poesia, ma nella mole di informazioni antropologiche ed etnografiche eruibili dal testo e dalle note, arricchite da tante illustrazioni, che restituiscono un quadro per quanto possibile coerente della vita e delle attività al Lago Trasimeno nel primo ‘500”.
Alla presentazione sono intervenuti Gionni Moscetti e Francesca Caproni, rispettivamente presidente e direttore del Gal Trasimeno-Orvietano; Vanni Ruggeri, assessore alla cultura del Comune di Magione, gli autori e l’editore.