TERNI – Dopo la torre dei Barbarasa, questa volta, tra le trecento che in epoca medievale pullulavano nel centro della città di Terni, rimane superstite la cosiddetta “Torre Dionisia dei Castelli“: possente, maestosa, austera, oggi in via De Filis.
Johannucci o di Giovannuccio era in origine il cognome della famiglia prima che Andrea di Giovannuccio nel secondo XIV secolo assunse “De Castello”. Divenne una famiglia illustre del libero comune, successivamente acquisita nobiltà e divenne facoltosa. Si impegnò in settori amministrativi, economici e politici. Eressero palazzi, aree urbane e prestigiosi insediamenti in quartieri e aree del centro città. Nei pressi della chiesa romanica di San Lorenzo, loro abituale cappella, in un’area pubblica si erge la cosiddetta Torre Castelli Dionisia edificata nel XIV secolo come la stessa chiesa.
La torre ha perso le sue caratteristiche originarie in quanto rimaneggiata nel XVI secolo. Di fianco ad essa si ergeva il palazzo di famiglia andato perduto a causa dei bombardamenti. Rimangono sporadici edifici nell’area via Defilis, ristrutturati; l’altra torre che si ergeva di rimpetto alla Dionisia è andata perduta anche se rimangono frammenti della basamneto. Ciò è visibile nel sottopasso che dava accesso anche al palazzo Castelli, un complesso di loro residenza munito di un sistema difensivo all’avanguardia per quell’epoca.
La torre Dionisia svetta ancora maestosa sull’angolo della via, con i suoi costoloni e barbacani in pietra tutti lavorati a scalpellini. Si erge austera, con le sue minute feritoie e finestre, quasi a sfidare i secoli, le intemperie, ma sopratutto le manomissioni selvagge che il modernismo ha perpetrato a discapito del centro storico.
Ecco quindi che riaffiorano importanti documenti della storia della città medievale. Monumenti che ci fanno conoscere e apprezzare non solo l’architettura, l’urbanistica, l’arte in sé, ma cognomi di famiglie e personaggi come: Castelli, Possenti, Sciamanna, Cesi, Cittadini, Bianchini, Riccardi, Gazzoli, Barbarasa, Spada, Montani, Cipolla, Magroni, ecc.Un po’ alla volta, giorno per giorno li andremo di nuovo a scoprire, apprezzare e far conoscere.