FOLIGNO – Grazie all’impegno dell’associazione Pro Foligno, il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione, due capolavori artistici e luoghi di culto di particolare significato per i cittadini di Foligno, sono tornati a splendere per le celebrazioni in onore della Vergine. Il primo appuntamento, durante la mattinata, ha visto molti fedeli e appassionati d’arte partecipare alla liturgia presso l’Oratorio della Nunziatella, scrigno quattrocentesco ricco di storia e arte che sorge nel cuore della città. Il piccolo santuario, in splendido stile rinascimentale, è dedicato alla vergine Annunziata, definita affettuosamente Nunziatella, considerata la patrona della città. Venne eretto per ospitare un’immagine miracolosa dell’Annunciazione, opera dipinta da un artista ignoto del ‘400, originariamente collocata al piano terra di una casa appartenente all’aromatario Nicolò di Giacomo che la commissionò per la preghiera privata. L’immagine della Madonna divenne protagonista di eventi straordinari, tra cui alcuni miracoli e una famosa lacrimazione. In seguito a questi eventi il Comune comprò l’abitazione dell’aromatario e decise di erigere un santuario per chiedere alla Vergine Maria una speciale protezione sulla città di Foligno. L’Oratorio divenne presto un importante luogo di pellegrinaggi e il nome Nunziatella fu scelto per distinguerlo dal celebre santuario dell’Annunziata di Firenze, molto conosciuto e frequentato dai folignati dell’epoca. L’affresco più celebre presente nell’Oratorio è il Battesimo di Cristo, dipinto dal Perugino intorno al 1508 su modello di quello realizzato nel 1480 per la Cappella Sistina; l’ambientazione è quella delle campagne folignati e il fiume Giordano assume le sembianze del Topino.
Il secondo appuntamento della giornata è stato la riapertura al culto, dopo un lungo restauro, della cinquecentesca Cappella Jacobilli, la più grande delle cappelle del duomo di San Feliciano. Situata nel transetto sinistro, di pianta ottagonale e dall’alta cupola, ispirato ad un progetto di Michelangelo Buonarroti, ha le sembianze di una piccola chiesa a sé stante. Due grandi affreschi di Vespasiano Strada illustrano la cattura e il martirio di San Feliciano, che la tradizione agiografica considera primo vescovo e martire della città; si possono inoltre ammirare le statue in gesso degli evangelisti e dei dottori della Chiesa e sull’altare una residenza lignea dorata proveniente dalla chiesa di San Domenico, con la quale si portava in processione la Madonna del Rosario.
La Cappella in origine era decorata anche con perdute immagini di santi e beati folignati, eseguite dallo stesso Strada; la dedica alla Vergine prendeva forma nel sottarco dell’altare con l’opera del Pomarancio “Madonna con Bambino tra i santi Feliciano e Francesco”, lavoro amato da Jacobilli, oggi conservato nel Museo Capitolare Diocesano. Dopo la Messa delle 18, è stato il prof. Luigi Sensi a fornire la ricca presentazione storico artistica della Cappella: con dovizia di dettagli ne ha illustrato le fasi di realizzazione, le opere contenute al suo interno, ha parlato del culto della Madonna a Foligno attraverso i secoli, a partire dalla Basilica paleocristiana Santa Maria in Campis, e si è soffermato sulla nobile famiglia committente, in particolare Francesco e Ludovico Jacobilli, figure fondamentali non solo per la costruzione di questo luogo di preghiera, ma per l’architettura urbanistica e la vita artistica e culturale della città umbra.