TERNI– Torna a mostrare tutto il suo splendore Porta Spoletina, il complesso altomedievale che nell’area ex officine Bosco necessitava da tempo di una riqualificazione. Via quindi edera e rampicanti, erbacce, ma soprattutto potatura dei due arbusti di acacie che minacciavano, con la loro ramificazione selvaggia, la stabilità del monumento.
Quindi si torna a mostrare, come detto, tutta la sua caratteristica architettonica d’epoca con i possenti arconi, e all’estremità la botola di accesso (la scaletta che si nota oggi è in ferro ma un tempo era in legno) per la parte esterna, dove gli armigeri della guardia sostavano a turno per controllare il territorio dai possibili attacchi nemici. La guarnigione, come era di consueto all’epoca, era composta da otto uomini a turno di quattro ore, tre stazionavano di vedetta e cinque presso la porta due a sinistra e due a destra mentre un altro controllava i mezzi e le persone che transitavano sia per uscire che per entrare fuori e dentro le mura. Al suono della campana dell’Ave Maria, la porta si chiudeva per tutti, per riaprirsi all’alba, di nuovo con il suono della campana.
Qui però, ad esempio, alla torre manca, (come si dice in termine militare) la cosiddetta “latrina” per i bisogni della guarnigione di vedetta, (servizio ancora presente e restaurato, all’estremità della torre nel paese di Monterivoso di Ferentillo; consisteva in una pietra quadrata levigata, dove, al centro era presente una apertura a mo’ di foro dove si sedeva il militare. Gli escrementi poi, ricadevano esternamente dalle mura sulla aperta campagna).
Alla Porta Spoletina, dopo questa bonifica, più volte sollecitata anche e soprattutto da Vivo Umbria, si possono scorgere alcune caratteristiche singolari d’epoca. Sull’estremità figurano ancora non solo i merli ma anche i barbacani in pietra bianca bucciardati e scalpellinati, le feritoie per l’appostamento delle armi, esempio archi con frecce, balestre, e successivamente schioppetti e bombarde, da degli armigeri; le caditoie dove si colava durante gli attacchi l’olio bollente ecc.
Insomma, i visitatori e appassionati di architetture a scopo militare e difensive d’ epoca hanno tanto materiale visivo per soddisfare le loro curiosità. La Porta inoltre, è correlata da altri due torrioni, e alcuni locali (un tempo corpo di guardia), oggi private abitazioni, ricadenti in via Eugenio Chiesa. Uno dei due ancora conserva la pusterla, in legno forse risalente ad alcuni secoli addietro. Porta Spoletina era una delle porte più importanti della città, se cadeva in mano ai nemici Terni sarebbe stata persa. Ad esempio, la storia ci racconta, che nelle lunghe lotte, tra Terni e Spoleto, per il possesso delle Terre Arnolfe, la difesa della città con Porta Spoletina è stata sempre determinante per la risoluzione della vittoria. Si chiama Spoletina ancora oggi, perché da li passava e proseguiva la Flaminia che congiunge, tramite Spoleto all’Adriatico. E per questo un plauso all’amministrazione comunale.