ASSISI –Ad aprire la Stagione Teatrale 2024/25 del Piccolo Teatro degli Instabili dal titolo “Gli strumenti umani”, il 20 novembre alle ore 21:15 sarà “Una relazione per l’Accademia” diretto e interpretato da Tommaso Ragno.
LO SPETTACOLO
“Nel 2024 – si legge nelle note di presentazione dello spettacolo – ricorre il centenario della morte di Franz Kafka, scrittore visionario e anticipatore lucido e trascendente, la cui opera continua a conquistare i lettori, lasciando sempre l’impressione che fra le sue righe ci sia ancora un significato o un mistero da cogliere. Ne dà un esempio “Una relazione per un’accademia”, celebre racconto del 1917 in cui Kafka sceglie di dare voce ad una scimmia, emblema di una importante riflessione sulla libertà. Tommaso Ragno è un maestro del teatro e del cinema italiano, attualmente nelle sale cinematografiche con Vermiglio, film italiano candidato agli Oscar e Iddu – l’ultimo padrino accanto a Elio Germano e Toni Servillo. Il grande interprete e regista – che ha brillato di recente sul palcoscenico in “M. Il figlio del secolo” dal romanzo di Scurati con la regia di Massimo Popolizio ed ha meritato il Nastro d’Argento per il film di Martone Nostalgia – porta ora in scena il celebre racconto nel duplice ruolo di regista e protagonista.
Incarnerà infatti Pietro il Rosso, ossia la scimmia, che si chiama così per colpa del segno rosso rimastole sul volto quando è stata ferita da due pallottole mentre la catturavano. L’altro proiettile ha colpito l’anca e l’ha resa zoppa: impossibile fuggire. In cattività, poi rinchiuso in una cassa per la traversata che lo conduce in Europa, Pietro il Rosso pensa a come potersi garantire la libertà e intuisce che sarà facile per lui imitare gli uomini. Lo farà tanto bene da finire ad esibirsi nei teatri: ecco una forma di libertà. All’Accademia lo invitano – dopo anni di questa vita – alcuni emeriti studiosi: Pietro il Rosso è diventato una scimmia-uomo calma, riflessiva, ironica, che con una vena di malinconia, rabbia ed accusa racconta loro la sua storia. Un breve racconto che si presenta già con una forma teatrale. Come molte delle opere di Kafka, non ha un unico significato monolitico, ma suggerisce invece una varietà di interpretazioni. Detto questo, ognuno si concentri sull’aspetto che preferisce di questa storia: la veda come una favola sull’evoluzione umana, sul confine tra umano e animale che è sempre arbitrario, sul compromesso tra libertà e via di fuga, per suggerirne solo alcuni. Per certi aspetti, la storia è un’altra delle storie di “metamorfosi” di Kafka, un racconto di trasformazione come “La metamorfosi”, il suo racconto breve più conosciuto”.
Lo spettacolo, attualmente in tournée nei più grandi teatri italiani, è prodotto da Argot Produzioni e Infinito, le scenografie sono di Katia Titolo, il disegno luci di Giuseppe Amatulli e l’aiuto regia di Maria Castelletto.
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Oltre alle formule di abbonamento a 6, 4 o a 3 spettacoli, tutti gli Under 30, gli over 65 e i partecipanti ai Laboratori potranno accedere alla riduzione sul prezzo del biglietto degli spettacoli della Stagione 2024/25.
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