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Tigran Hamasyan ha chiuso alla grande Spoleto Jazz 2023

SPOLETO – Per l’ultimo appuntamento di Spoleto Jazz venerdì 17 novembre sul palco del Teatro Nuovo è salito il trio del pianista armeno Tigran Hamasyan.

La locandina del concerto

Il musicista è tonato in terra umbra, dopo a sua apparizione a Visioninmusica a Terni nel 2017, per presentare il suo album The call within, uscito nel 2020.

Il logo del festival

Già vincitore nel 2006 del premio come “miglior pianista jazz” al Thelonious Monk Institute of Jazz, il musicista ha all’attivo oltre una decina di album (la pubblicazione più recente è StandArt dello scorso anno con ospiti Mark Turner e Joshua Redman al sax ed il trombettista Ambrose Akinmusire.

Il pianismo di Hamasyan è “nervoso”; si muove sui territori più disparati: il jazz, il progressive, il rock e la musica tradizionale del suo paese e i suoi comprimari – Marc Karapetian al basso ed Arthur Hnatek alla batteria – ben coadiuvano il leader sul palco.

Durante l’esibizione ha eseguito alcuni dei brani dell’album The call within, dilatandone i contenuti con momenti di improvvisazione, accompagnando anche le note con la sua gradevole voce.

Un concerto che ha tenuto incollato alle poltroncine il pubblico che ha richiesto ben due bis ai musicisti.

Un’ottima chiusura per un festival dal menù ricco e variegato, ad iniziare dalla pianista Sarah McKenzie, al trio del chitarrista John Scofield, agli Stick Men con i due mostri sacri del ritmo (spina dorsale da tanti anni dei King Crimson), Tony Levin e Pat Mastellotto, senza dimenticare il chitarrismo a tutto tondo del terzo elemento Markus Reuter, per finire appunto il trio di Hamasyan.

Non vediamo l’ora che venga annunciata la prossima edizione.

Foto di copertina: Enrico Tomassini

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