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The snow is dancing: domani concerto di Arturo Stàlteri a Casa Menotti

SPOLETO Arturo Stàlteri, tra i pianisti contemporanei più conosciuti e apprezzati in Europa, sarà in concerto domani, sabato 4 gennaio, a Spoleto con The snow is dancing. Si tratta, è bene specificare, di un doppio appuntamento in Casa Menotti; il primo live inizierà alle ore 11.30, il secondo alle 17. L’ingresso è gratuito.

Arturo Stàlteri

“Suonare in questa città, a Spoleto, è sempre una grande emozione per me… soprattutto a Casa Menotti, per tutto quello che rappresenta. Spoleto – spiega il compositore – è un luogo che trasmette una sensazione di arte e bellezza. L’Umbria in generale del resto è una terra magica, ci sono luoghi in cui il tempo sembra essersi fermato. Sarà bello essere lì a raccontare in musica il mio amore per la neve”. E per un musicista il palcoscenico, il luogo in cui far ascoltare ed esprimere la propria arte è elemento certamente importante. Casa Menotti ha certamente quel fascino capace di per sé di aggiungere valore a un concerto che sarà senza dubbio di altissimo tenore emotivo, oltre che pregevole nella sua esecuzione.
Nel corso del live il musicista presenterà il suo ultimo album, The snow is dancing, appunto, ispirato dall’omonima composizione di Claude Debussy e uscito il 22 novembre scorso edito dalla Saifam Records.
”Si tratta di un vero e proprio omaggio alla neve, alla sua leggerezza e purezza -spiega Stàlteri – Ho sempre amato la neve. Una impalpabile coperta bianca che sembra cancellare ogni imperfezione. Quando nevica, per me è come se tutto si fermasse… il tempo è solo un ricordo, e le ansie legate all’esistenza diventano impotenti. Inoltre, la neve per me è collegata al periodo Natalizio, che vivo da sempre con entusiasmo”.
Tra gli 8 brani inediti ecco ‘The snows of Caradhras’, diviso in due parti, che rende omaggio alla trilogia de ‘Il Signore degli Anelli’, una passione di lunga data di Stàlteri. ‘Falling snow’, anch’esso in due sezioni, rappresenta la discesa silenziosa dei fiocchi di neve. ‘Snjokorn’, che in islandese significa ‘fiocco di neve’, è un pezzo più capriccioso e vivace. ‘Land of Icicles’ descrive un paesaggio immaginario fatto di stalattiti di ghiaccio. Un’altra traccia importante è ‘Des Pas sur la Neige’, ispirata al primo libro dei preludi di Debussy, che lascia dietro di sé impronte leggere e incantate. ‘Come la neve’ ha il fascino di un canto fiabesco, mentre ‘Hans im Schneesturm’ trae ispirazione dal celebre romanzo di Thomas Mann ‘La montagna magica’. Il disco si chiude con ‘The Snow is Dancing’, ancora una volta un tributo alla creatività di Debussy.
“I brani del disco – spiega Stàlteri – sono legati tra loro da un senso di pace raramente interrotta da increspature sonore, che si risolvono rapidamente. Devo dire che tutta la parte compositiva è scaturita naturalmente: le idee fluivano con spontaneità e semplicità. In fondo è un lavoro ‘ambient’, del quale sono molto contento”.

La copertina dell’album

Particolare la copertina che aggiunge un tocco di enigmaticità all’album: “È un mistero anche per me. Guido M. Landucci, che aveva già realizzato la foto per il mio ‘Spirit of the past’, mi ha mostrato questa immagine una sera mentre eravamo a cena sul lago di Vico; me ne sono subito innamorato. Non ha voluto dirmi cosa rappresenti”.
Il brano ‘Thesnow is dancing’ fa parte della raccolta ‘Children’s corner’, scritta nel 1908. Debussy mise i titoli dei brani in inglese provocatoriamente. Il musicista francese riuscì a raccontare il mondo dell’infanzia con rara semplicità, senza rinunciare alla perfezione del suo modernissimo stile: “Credo di aver ascoltato l’interpretazione di Arturo Benedetti Michelangeli, uno dei più grandi interpreti di Debussy, centinaia di volte. A lui mi sono ispirato, pur consapevole di quanto la sua lettura fosse inimitabile”, conclude Stàlteri.
Nel corso dei due concerti il maestro suonerà, oltre ai brani presenti nel suo disco, anche musiche di Sigur Ros e di Debussy.
Stàlteri, oggi anche conduttore di trasmissioni musicali per Radio Rai, ha cominciato a farsi conoscere con il gruppo Pierrot Lunaire, uno dei nomi storici del rock progressivo degli anni ’70. Una carriera ricca di collaborazioni la sua: è stato tra gli altri lo storico tastierista di Rino Gaetano suonando negli album Mio fratello è figlio unico e Aida: sua l’intramontabile introduzione de Ma il cielo è sempre più blu. Inoltre per Carlo Verdone ha composto musiche per L’amore è eterno finché dura.

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