PERUGIA – Sarà che quando la musica è bella la si può proporre in vari modi; sarà che il luogo dov’è stata eseguita si è prestato molto bene o che i due protagonisti sono davvero in gamba, ma 48 ore fa, sabato 17 dicembre è stata una bellissima serata e l’agnello come recita il famoso brano dei Genesis si è sdraiato su Perugia anziche su Broadway.
All’Auditorium Marianum G. Frescobaldi in Corso Cavour 184 a Perugia, l’associazione Trasimeno Prog – alla seconda trasferta nel capoluogo dopo l’anteprima del Trasimeno Prog Festival quest’estate ai Giadini del Frontone – ha presentato il concerto di Francesco Gazzara e Vincenzo Misceo nella formula piano e voce.
I due – il Maestro Gazzara al pianoforte e Misceo alla voce – hanno proposto il repertorio dei Genesis del periodo assieme a Peter Gabriel ed altre sorprese.
Francesco Gazzara ha inciso tre tributi alla band inglese (Play me my song nel 2014, Here it comes again nel 2020 e Foxtrot poche settimane fa) e lo scorso anno ha pubblicato il libro Genesis, dalla A alla Z.
Vincenzo Misceo ha fatto parte dei gruppi The Lamb e Dancing Knights e la sua voce ha un timbro davvero vicino a quello di Peter Gabriel.
Ed è accaduto un piccolo miracolo; per circa 90 minuti gli intervenuti sono rimasti affascinati dai due e dalle loro esecuzioni.
Un frammento di “Dancing with the moonlit knight”
I due hanno fatto percorrere al pubblico un viaggio cronologico nella discografia della band; si è iniziato con un piccolo medley – composto da Visions of angels e Stagnation dall’album Trespass per poi passare a The musical box e Seven stones da Nursery crime – e proseguire con estratti dall’album Foxtrot (di cui ricorre quest’anno il cinquantennale).
Un frammento di “Time table”
Da quest’album sono stati eseguiti in sequenza Time table, Horizons – lo strumentale di Steve Hackett che il pianista ha arrangiato in maniera deliziosa – ed una sezione della suite Supper’s ready, da cui hanno scelto Lover’s leap.
E’ stata poi la volta dell’omaggio all’album Selling England by the pound con Firth of fifth e The cinema show.
La parte del leone l’ha fatta The lamb lies down on Broadway, ultimo disco con Peter Gabriel, da cui sono stati tratti ben quattro brani, The carpet crawlers, The chamber of 32 doors, Anyway e The Lamia.
Un frammento di “Anyway”
Nella parte finale un tributo anche alla voce del secondo periodo genesisiano, quella di Phil Collins.
Con lui al canto la band ha ottenuto successo non solo di critica ma soprattutto di pubblico esprimendo una musica certamente più fruibile ma altrettanto valida che ha lanciato anche la sua carriera solista; dall’album Duke del 1980 è stata estratta la delicata Guide vocal.
Un passo indietro e da Selling England by the pound è stato il turno di parte di Dancing with the moonlit knight – cantata a gran voce nella parte iniziale dai presenti – che è stata unita alla bellissima Here comes the flood dal primo album di Peter Gabriel solista.
Gran finale, dopo che il duo è sceso dal palco, con il bis – The lamb lies down on Broadway, ancora dal disco del 1974, molto apprezzata e cantata in coro dal pubblico.
Ed è sorprendente l’attenzione con cui è stata seguita l’esibizione del duo che è stata impreziosita dalla proiezione di diapositive – in buona parte di Ugo Micheli – dedicate ai brani suonati.
Tutto ciò anche alla luce del fatto che riproporre la complessa musica del quintetto inglese – scritta per più strumenti – in versione piano e voce ed avere un risultato dove quasi ci si dimentica degli originali è un risultato eccellente.
Conversando con un amico mi sottolineava come ascoltando sembrava di essere al cospetto di un’orchestra e che il lavoro di arrangiamento del pianista romano ha conferito ai brani una veste del tutto personale – pur rispettosa degli originali – dove la voce di Vincenzo Misceo rappresentava un valore aggiunto non indifferente.
Attualmente i due sono parte della band The Company Of Slippermen di Roma; credo che anche questa situazione vada tenuta d’occhio.
La musica è un toccasana, teniamocela cara.
Per le foto, i video ed il preziosi contributo ringraziamo Luigi Spaccini