TERNI – Martedì 22 marzo si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Acqua. Istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, in tutto il globo si sono svolte iniziative con lo scopo di sensibilizzare l’attenzione sugli habitat acquatici e contro lo spreco di acqua dolce. Una questione quantomai attuale, dal momento che l’inverno appena trascorso è stato quasi privo di piogge, fenomeno che ha ridotto sensibilmente i corsi d’acqua e prosciugato laghi, soprattutto nel nord Italia.
La città di Terni ha una storia inscindibile dal fiume Nera, intorno al quale è nata e si è sviluppata. Ma mentre la cascata delle Marmore è sempre più oggetto di un attento e doveroso processo di patrimonializzazione, il fiume cittadino sembra ancora poco sfruttato nel suo potenziale. Terni, a piedi o in bici, si gira bene. È tutta in pianura, e da poco ci sono finalmente delle piste ciclabili adeguate. Con la bella stagione, ogni giorno è un buon giorno per fare una passeggiata lungo il tratto cittadino del fiume. Ma com’è la situazione?
L’attuale giunta leghista, che ha investito non poco sul decoro urbano, lo scorso anno ha restituito alla cittadinanza i giardini di Viale Campofregoso, prossimi al Nera, che versavano in stato di degrado da anni. Poco distante, dove c’era il vecchio bar Hawaii, accanto alla vasca semidistrutta che avrebbe dovuto ospitare una monumentale opera di Beverly Pepper, ci sono due rampe che scendono verso il fiume. Qui, c’è il Belvedere 13 Giugno, con il murales di MP5 assediato dalle erbacce che sembrano essere la caratteristica principale del verde cittadino. Ovunque scritte e immondizia sparsa. C’è una mamma con sua figlia che le chiede – Ma perché stiamo qui? E la signora le spiega che è solo una passeggiata.
Di fronte al Belvedere, su via Lungonera Cimarelli, sono appena stati tagliati degli alberi – e, va detto, anche l’erba – e impiantate le strutture di panchine fresche di vernice, ancora nastrate. Peccato che il percorso lungo cui sono disposte, si dipani su un marciapiede semidistrutto e che le nuove panchine, siano posizionate con le spalle al fiume. Come se fosse un piacere vedere le auto parcheggiate a ridosso del citato marciapiede. Il taglio delle piante ha messo in evidenza come sia del tutto inadeguato il basso muretto che avrebbe bisogno urgente di una messa in sicurezza. Chiunque potrebbe scavalcarlo e trovarsi dieci metri più in basso, direttamente dentro al Nera. Ma è un cantiere e sembra ci sia ancora molto da fare.
Andiamo avanti. Lasciate alle spalle le panchine in costruzione, si attraversa Ponte Garibaldi e sulla destra, c’è la passeggiata che costeggia dall’alto il corso del fiume, dall’altro lato i giardini di via Lungonera Savoia. Erbacce e rifiuti sparsi sono ancora onnipresenti, anche qui hanno tagliato dei rami che giacciono in terra. Eppure sia la passeggiata che il parco sono frequentati, siamo in pieno centro e c’è chi porta a spasso il cane, chi fa jogging, chi scambia due chiacchere sulle panchine.
Ma questa non è l’unica passeggiata cittadina che si può fare lungo il Nera. Ce n’è un’altra, in quello che è il Parco Fluviale Urbano, tra strada di San Martino e Ponte Allende. Partiamo dal parco. Per raggiungerlo si può parcheggiare nei dintorni dell’Eurospin di viale dello Stadio. Questo piccolo parco era nato con la bellissima volontà di farlo diventare un habitat per le farfalle e erano state messe a dimora piante che potessero attirarle, con tanto di cartellini esplicativi. Doveva essere una meta per i laboratori con le scuole e le strutture in effetti ci sarebbero – le panchine, i tavoli, una casetta, una pagoda e c’è anche un bagno pubblico – chiuso ovviamente – che nei parchi cittadini di Terni è un’evenienza più unica che rara. Il punto è che quella cartellonistica ormai è stata mangiata dall’incuria, l’erba ovviamente è alta, l’immondizia una maledizione. Di fronte a questo parco, sopraelevata, c’è la passeggiata che costeggia il fiume. La cosa veramente paradossale è che dal parco si potrebbe anche facilmente accedere alla passeggiata. Ma c’è un cancello, chiuso da anni e per fare la passeggiata si deve fare il giro o da sopra – da Ponte Allende – oppure più avanti c’è uno spiazzo con una passerella. In entrambi i casi, si deve uscire dal parco.
Questa passeggiata fino a una decina di anni fa era semi sconosciuta, ci si facevano incontri umani sporadici e capitava, più spesso, che qualche biscia strisciasse via tra i piedi. Oggi, che Terni sta diventando una città sempre più amante degli sport all’aria aperta, è molto frequentata. Ovviamente bisogna venire attrezzati, perché il primo bar dove poter comprare una bottiglietta d’acqua è distante. La passeggiata corre parallela a Strada di Santa Filomena e a Viale dello Stadio fino a arrivare alla diga. Superata la diga, si apre un paesaggio sorprendente e riconciliante: sembra di essere in qualche paese del nord Europa o del Canada. Ci sono delle piccole spiagge naturali di ciottoli e si può toccare l’acqua, freddissima, del fiume. Sembra tutto molto slow e molto selvaggio, le auto neanche si sentono e l’inceneritore poco più avanti è ben mascherato dalla vegetazione.
Nonostante lo stato di incuria in cui versa il tratto cittadino del Nera, è evidente che i ternani gli vogliano bene. Quello che sta avvenendo è una sorta di riappropriazione spontanea del lungo fiume e, soprattutto dopo il lockdown, questi luoghi sono ormai frequentatissimi.
Stamattina lungo la passeggiata sotto ponte Allende c’era un nonno con la nipotina che indossava ancora il grembiule rosa della materna. Il signore le spiegava che non bisogna mai gettare le carte in terra e che la terra va sempre rispettata. In un mondo giusto, questo amore per i luoghi della propria città – tenace nonostante le erbacce, la mancanza di servizi – sarebbe incoraggiato e appoggiato. Non è necessario andare lontano per trovare esempi riusciti. Basti pensare alla vicina città di Rieti, dove il corso urbano del Velino è stato molto valorizzato, con locali lungo il fiume e le sponde sono ben tenute.
La natura cittadina è un bene prezioso e per fortuna, fa il suo corso anche di questi tempi. Oggi, intorno alla vasca della Pepper i cespugli di rosmarino sono in fiore e tra le erbacce, sono sbocciate le margherite.
Sara Costanzi