TERNI– Eccola in tutto il suo splendore la storica Fontana dei “due fiumi”, in piazza Duomo di Terni. I lavori di restauro sono al termine e, tolta l’ impalcatura, si può già scorgere il bel lavoro eseguito che ha riportato a noi l’originale capolavoro del futurista toscanoCorrado Vigni (1888 -1956) che lo realizzò del 1935.
Anche la vasca è stata restaurata dopo un lungo periodo di degrado, essa e antecedente al Vigni ossia risalente al XVIII sec.
Quindi sbirciando da dietro alcune transenne ancora presenti in loco, la fontana continua a raccontare ai ternani e ai turisti la più famosa leggenda dei due fiumi che allegoricamente, in questo caso, dimostrano la cascata delle marmore: il Velino raffigurato da un giovinetto ritto che versa l’acqua da una anfora e il Nera raffigurato da un vecchio barbuto e seduto su uno scoglio che porge una ciotola.
Le due figure si stagliano su un fondo scolpito, reso vivo da movimenti di arbusti, foglie e cespugli. Un bel lavoro di restauro che dà nuovo vigore a questa fontana apprezzata dai cittadini e fotografata dai turisti che in ogni stagione visitano i luoghi singolari della città: pinacoteca, museo archeologico, cattedrale, chiese romaniche; ma soprattutto il comprensorio: Carsulae, la Cascata delle Marmore, la Valnerina. Singolare la lapide posta sul muro di fianco alla vasca, dove si puniva con la pena di 10 scudi chi sporcava o la rendeva inservibile.