TERNI – Fine settimana con la devozione al Santo dell’amore. Stasera, sabato 8 febbraio alle ore 19, tradizionale processione con le spoglie del martire dal Santuario fino alla cattedrale dove si svolgeranno i solenni vespri.
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Domenica 9 alle ore 10 in cattedrale solenne Pontificale presieduta dal Vescovo Francesco Antonio Soddu al termine ore 11, 30 ritorno dell’ urna del Santo al Santuario.
Certamente questo di febbraio, per la città di Terni, da sempre, è periodo di grande festa, ricordi, riflessioni, preghiera. Probabilmente l’evento, per alcuni cittadini poco praticanti, è un momento per scoprire chi era veramente questo uomo ternano che ha offerto la sua vita pur di non rinnegare il suo ideale, il suo credo, il suo Dio. Se ancora siamo qui a venerare vuol dire che qualcosa di bello e di profondo ha lasciato nella comunità, non solo ternana ma di tutto il mondo, sì! perché Valentino è il “Santo dell’Amore Universale” e si celebra in tutte le parti del globo, il Santo che unisce e non divide, fino alla morte.
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Ma andiamo a scoprire, nel dettaglio la sua vita assai lunga e travagliata da persecuzioni, restrizioni, privazioni. Nasce a Terni nel 176. Patrono di Terni e degli epilettici ed e’ invocato per i dolori all’addome. La simbologia lo identifica con la palma, il pastorale e un bambino ai piedi. Il culto viene praticato anche dalla Chiesa Ortodossa e Anglicana. Nel martyrologium Hieronymianum e’ nominato in un documento del V-VI secolo; nella Passio San Valentini in un documento del VIII secolo e’ descritto il suo martirio tramite decapitazione, la sepoltura a Terni ad opera di Proculo, Efeso, Apollonio. E’ nato da una famiglia patrizia. Presto si convertì al cristianesimo e fu consacrato vescovo a soli 21 anni. Durante le persecuzioni dell’Imperatore Claudio II il Gotico, gli fu proibito di praticare e abiurare la propria fede, Valentino rifuto’, anzi, cercò di convertire anche lo stesso imperatore. Fu graziato e posto sotto tutela. Fu sotto l’imperatore Aureliano che fu di nuovo arrestato, in quanto la sua popolarità cresceva sempre di più. Fu portato lungo la flaminia e flagellato. Fu decapitato il 14 febbraio del 273 a 97 anni. Il suo carnefice fu il centurione romano Furius Placidus. Secondo alcuni storici, Valentino sarebbe stato giustiziato perché uni in matrimonio la fanciulla Serafia (cristiana) e Sabino (pagano). Il matrimonio venne celebrato in fretta in quanto la sposa era malata: ma i due sposi morirono insieme mentre Valentino li benediceva. Le spoglie del Santo, dopo il martirio, vennero portate sul colle nella vicina Terni sua città natale, dai discepoli di Cratone ossia Proculo, Apollonio, Efebo, anche loro tre convertiti da Valentino. Successivamente anche loro, essendo cristiani, furono martirizzati. Oggi le reliquie del Santo sono venerate in una urna in argento recante l’effige del martire, sotto l’altare maggiore della basilica sul colle che prese il nome proprio dal Santo. La Chiesa cattolica venera Valentino in molte parti d’Italia tanto per citarne alcune: Ala di Trento; Rovereto; Savona; Sodali in Sardegna; Vico del Gargano; Altavilla Vicentina; Monreale; Abriola; Belvedere Marittimo (CS); Sassicorvaro (PV); Lurago Marinone (CO); Colasca (VB); Monselice (PD); Palmoli (CH); Roma; Pientina (PI); Gaudino (BG); Porgo Pracchiuso (Udine); Cavour (TO); Sambruson (Venezia); Torino, Ozieri, Dublino.