Terni, il nobile casato dei Mazzancolli diede il nome all'omonimo palazzo

TERNI – I più bei palazzi della città , alcuni visitabili altri ad uso di abitazione privata, danno solennità a vie e piazze, vicoli, intersecati nella città medievale. Un grande patrimonio da riscoprire e ammirare. Alcuni di essi, usati come sedi istituzionali, ad esempio,  Palazzo Mazzancolli e Spada, rappresentano la parte più nobile del patrimonio storico, artistico, architettonico. Curiosità legate alle famiglie nobili in particolari periodi della storia ternana e non. Questa volta andiamo a conoscere i personaggi e le vicende legate all’illustre casato dei Mazzancolli. Il palazzo ci attende in via Cavour a suo lato la chiesa di Santa Croce.
Palazzo maestoso, massiccio ed elegante, con la sua corte interna scalinate e loggiato: tutto realizzato in pietra. E’ uno dei pochi monumenti che conserva intatta la sua caratteristica architettonica medievale. Edificato nel 1400 per volere del vescovo di Terni  Ludovico Mazzancolli. Interventi di restauro si sono avuti nel corso degli anni. Interventi interni ed esterni che hanno mantenuto intatte le sue caratteristiche originali. Oggi è sede dell’Archivio di Stato, luogo di grande prestigio per la consultazione di documenti, location per conferenze e convegni anche a livello internazionale. Qui si svolgono mostre ed esposizioni documentarie con allestimenti di grande peculiarità.

Ma andiamo a conoscere alcuni tra i personaggi più illustri del nobile casato Mazzancolli XIV – XV secolo. Notai,  magistrati, economisti, alti prelati. Ettore Mazzancolli  fu notaio del camerario del comune dal 1388 al 1390 e priore nel 1421; Ludovico fu vescovo di Terni 1406 – 1458; Bartolomeo ed Eleuterio furono efficienti amministratori, Bartolomeo fu Priore della città nel 1426 mentre Eleuterio fu ambasciatore a Roma, revisionò gli statuti comunali nel 1459. Vale la pena citare Giovanni, dottore in legge. Fu un uomo di cultura e prestigio; le sue qualità alla corte di Sigismondo Pandolfi Malatesta del 1433 al 1439 ricoprendo la carica di podestà di Rimini. Fu nominato da papa Eugenio IV uditore di camera e tesoriere pontificio. Nel periodo della campagna contro gli Sforza fu a seguito del legato delle Marche Cardinale Capranica; sostituì il Vannucci  a Bologna nel 1450. Ecco lo stemma nella sala urbana: d’oro al braccio destro armato muovente nel fianco destro dello scudo e impugnate una lancia posta in banda. Lo scudo è cimato da un elmo d’argento con svolazzi. Il cartiglio sottostante recita: Giovanni da Terni luogotenente 1450.

Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.