TERNI – Torna il Terni e Narni Horror Fest, il festival indipendente dedicato all’horror, dopo l’annullamento nel 2020. Una ventina le persone dello staff, al lavoro da mesi per preparare la nuova edizione che avrà il mistero come filo conduttore.
Dal 27 ottobre al primo novembre si susseguiranno una serie di appuntamenti dislocati fra Terni e Narni. Reading, incontri con gli autori, cinema d’annata, inclusa visita a Narni Sotterranea e l’immancabile premiazione del relativo concorso letterario presieduto quest’anno da Cristina Astori, autrice apprezzata anche oltreoceano. Insieme a lei, anche Fabio Mundadori e Liliana Marchesi, cui si aggiunge Antonio Lanzetta, già presidente della giuria nell’edizione precedente. Forte la collaborazione con la casa editrice Dark Zone che contribuisce con tre autori di rilievo: Roberto Ciardiello, Miriam Palombi, Elena Mandolini e Fabio Monteduro cui si aggiungono i nostrani Daniel Pisanu e Gian Paolo di Loreto. Tra gli ospiti anche Carolina Crescentini e Milena Cocozza, rispettivamente interprete e regista di “Letto n. 6” horror italiano dello scorso anno che sarà proiettato al San Domenico di Narni.
Il Festival nato nel 2015 da un gruppo di appassionati, si sta via via imponendo nel panorama nazionale delle iniziative dedicate al genere. Ne parliamo con l’autore Alessandro Chiometti che ne ha visto la nascita e fa parte della direzione artistica.
Che cosa significa realizzare un festival horror in una città come Terni?
A Terni negli ultimi anni è difficile organizzare qualunque cosa, horror o non horror.
Tutti a parlare del Verdi e del teatro grande che manca a Terni ma gli spazi associativi sono stati enormemente ridotti fin quasi all’inesistenza per scelte incomprensibili: vedi la Sala Laura del Centro “La Siviera” che non è agibile da alcuni anni e che, per quanto piccolo, era uno spazio multifunzionale dove ci si poteva fare di tutto – proiezioni e conferenze, piccoli spettacoli – ci sono altri spazi non più agibili per motivi ignoti (l’auditorium di Palazzo Primavera che fine ha fatto? E la chiesa del Carmine?) stanze che sarebbero agibili ma, ahimè, manca sempre qualcosa (la sala dell’orologio del Caos non aveva il proiettore per quest’anno) e gli altri centri sociali che potevano ospitare iniziative (un esempio su tutti il centro sociale Guglielmi) sono inagibili a causa di mancate manutenzioni (come se non ci fossero stati due anni di lockdown che potevano essere sfruttati per queste riparazioni e invece hanno peggiorato la situazione). Sui privati che gestiscono altri spazi culturali e sull’impossibilità di collaborare con loro stenderei un velo pietoso visto che o sono aziende internazionali irraggiungibili per piccole realtà locali o hanno pretese economiche assurde (come se non sapessimo qual è l’incasso di una sala con 50 biglietti venduti) o hanno preclusioni nei confronti del genere horror.
Quindi capita che, come quest’anno, ci chiamino produttori e distributori per proporci film da proiettare anche di livello nazionale (Letto n. 6) e andremo a proiettarlo, con Carolina Crescentini e Milena Cocozza all’auditorium San Domenico di Narni (e per fortuna che c’è Narni) perché a Terni sale cinematografiche non sono disponibili.
Parlando chiaramente, qui resta solo la Bct (che ringraziamo moltissimo) come spazio e istituzione con cui è possibile collaborare e, ovviamente essendoci solo quello, non è sempre disponibile in quanto richiestissima.
Come se tutto ciò non bastasse grazie allo scoop di qualche geniale politicante da qualche anno è stata tolta ogni agevolazione economica (e non che ce ne fossero tante) per chi organizza eventi culturali (anche quelli fatti a scopo culturale che non ci si guadagna nulla come nel nostro caso) e quindi siamo al punto che una locandina di carta attaccata nelle vie del centro dovrebbe pagare cinque euro di tassa della pubblicità all’ufficio. Quindi dovremmo spendere quasi tutto il nostro budget per quello. Per fortuna ci sono altre vie di comunicazione, anche se sappiamo bene che non bastano per farsi conoscere a sufficienza e ogni tanto qualcuno puntualmente ce lo chiede, ma perché non mettete più manifesti in giro?
La chiudo qui, ringraziando molto quei “pazzi come noi” degli sponsor che ancora consentono che la cultura indipendente a Terni non muoia.
Com’è la scena horror a Terni?
Lasciando perdere facili battute ricollegabili al discorso precedente, di appassionati ce ne sono tanti, ma ormai questo è un dato di fatto per tutto il Paese. Basti pensare che in questi giorni Loredana Lipperini sta registrando un tutto esaurito per i suoi gruppi di lettura tematici su Stephen King.
A Terni avevamo anche una scuola importante come quella di Carlo Rambaldi che poteva essere una grande risorsa, ma lasciamo perdere. Come diciamo sempre il real horror cerchiamo di non farcelo interessare.
Dal primo anno che abbiamo fatto questo festival quasi per scherzo l’interesse è andato sempre aumentando, come del resto tutto ciò che è legato al genere fantastico che sta andando incontro alla sua golden age come mai negli ultimi decenni. Basta pensare alle più grandi produzioni di cinema e tv degli ultimi anni che non hanno rivali come seguito. Dal Trono di Spade a The Walking Dead, da Star Wars a Dune e poi Watchmen, Star Trek, i Super Eroi, American Horror Story, il ritorno di Michael Myers con Halloween al cinema, il remake di Suspiria, e c’è in arrivo la serie “Foundation” su Apple tv, il quarto capitolo di Matrix…
Come è andato il concorso letterario quest’anno?
Il premio letterario va sempre molto bene (arrivano sempre almeno un centinaio di proposte da tutta Italia) probabilmente anche per la qualità dei nomi che accettano di ricoprire il ruolo di presidente di giuria. Considerando che è un concorso senza premi in denaro è un grande successo. Quest’anno Cristiana Astori, una delle migliori scrittrici noir italiane, apprezzata anche in Usa da un certo J. R. Landsdale, ci ha tenuto a fare i complimenti di persona a tutti i finalisti.
Lo scorso anno abbiamo dovuto annullare tutti gli eventi in presenza per il Dpcm di ottobre che ha bloccato nuovamente tutto il Paese (ed evitiamo ogni genere di giudizio perché i dati sono sotto gli occhi di tutti e ognuno può farsi la sua idea sull’efficacia di quei provvedimenti. Speriamo che il green pass ci metta al sicuro da brutte sorprese quest’anno), ma la premiazione c’è stata comunque on line con gli ospiti che dovevano essere qui in presenza.
Quest’anno recuperiamo la presenza di Antonio Lanzetta (lo Stephen King italiano, così definito in Inghilterra) che è stato il presidente dello scorso anno.
Per gli esclusi dalla finale e per coloro che non saranno sul podio io tengo sempre a ricordare che i giudizi sono ovviamente insindacabili ma altrettanto ovviamente personali. L’horror è un genere così particolare che tocca corde così intime, quelle della paura, che non mi meraviglierei che un racconto escluso dalla nostra giuria vinca premi importanti altrove. È il bello di questo genere.
Una chicca che è possibile trovare sul sito sono “i percorsi horror” dell’Umbria. Di cosa si tratta?
Da sempre pensiamo che questo territorio abbia risorse “gotiche” che non hanno nulla da invidiare ai castelli scozzesi. A parte Narni Sotterranea con cui collaboriamo da diversi anni, penso alle mummie di Ferentillo, alle Rocche di Albornoz, ai luoghi magici come Carsulae. Ci piacerebbe che qualcuno faccia una politica di entring nel territorio anche legata alla passione gotica. Che c’è di male? Però noi siamo già sovraccarichi, tutt’al più possiamo portare i nostri ospiti a fare una gita… se qualcuno vuol collaborare, si faccia avanti!
Programma completo qui.
Sara Costanzi