TERNI – Sono visibili ovunque i capolavori di “Terni in Presepe” che da alcuni anni invadono chiese, negozi, spazi attrezzati. Questi lavori eseguiti da semplici cittadini uomini e donne ragazzi e ragazze per celebrare la nascita di Gesu’ sono da tutti ammirati e apprezzati. Opere eccellenti che in alcuni dei casi ripropongono la scena della natività ambientata scenicamente in monumenti, chiese e angoli caratteristici della città non solo, ma anche dei comuni limitrofi.
Alla chiesa di San Francesco sono visibili alcuni bellissimi plastici tra i quali spicca la chiesa di Santo Stefano a Precetto di Ferentillo con via della rocca, riprodotta come era nell’epoca medievale, non da meno alla cattedrale di Santa Maria Assunta nella cappella della Madonna del Rosario di Pompei hanno trovato posto altri 5 di questi capolavori dove al centro primeggia, impagabile e ineguagliabile la fontana di Polino. In cattedrale di fronte all’altare maggiore, singolare il Presepe con statue bellissime e tra esse la “lampada proveniente di Betlemme”.
Le cinque rappresentazioni dei presepi sono state realizzate da cinque artisti miniaturisti: Federico Paolocci; Roberto Pedichini; Daniela Moscatelli Mauro Petrini e infine Beatrice Botondi nella realizzazione della scena con la fontana di Polino.
Veramente ammirabile questa ultima raffigurazione plastica miniata, perché chi conosce il piccolo paese della Valnerina, ricorda benissimo la fontana che da secoli svetta maestosa sulla piazza del paese di montagna, tra l’ altro uno dei comuni più piccoli dell’Umbria (poco meno di 300 abitanti) ma di grande interesse storico artistico e sopratutto ambientale con la sua rocca altomedievale restaurata, il museo dell’ Appennino e la fontana Castelli. Vale la pena, in questa occasione citare alcune notizie su questo monumento di ingegneria idraulica del XVII secolo. D.O.M. FONTEM VIVVM SALIENTIS AQVE PVRITATE APVD OPPIDANOS CELEBERRIMVM IVLIVS CASTELLVS DE S. EUSTACHIO AB NAHARTIVM PRINCIPIVS MARCHIONIS IO.FRANCISCI FILIVS MARCHIONIS IO.BAPTISTE NEPOS BARO ROMANVS CASTRI FORTIS MARCHIO V CASTRI MARIAE COMES PVLINENTIVM REGVLUS PERPETVVS PVBLICE COMMODITATI HIC DVCI EXORNARIQVE MANDAVIT ANNO DOMINI MDCXV. In pratica la scritta in lapide al centro della fontana così narra: il Marchese Castelli, conte di Collestatte e Torreorsina (monte Santa Maria) governatore perpetuo di Polino, fece condurre questa famosa sorgente; “Un attico e’ sostenuto da due cariatidi a forma di pesce su pilastri mentre una statua di vecchio (chiamato dai polinesi marforo) sostiene sotto il braccio la cannella dell’ acqua. Lo scudo che sovrasta epigrafe: e’ al centro di un aquila imperiale bicipide ed e’ quadripartito a scudetto recante la torre merlata alla ghibellina, nel primo tre gigli, nel secondo fasce a spira, nel terzo due leoni rampanti con preda, nel quarto tre fasce. I Castelli possedevano un palazzo fino al XVI secolo che fu abbellito dallo stesso Giulio nel 1635, passato poi ai conti Chilichini di Arezzo, ai Fiorelli e Noceta di Terni. Nella chiesa parrocchiale, una scritta di un frammento dell’ altare porta la seguente dicitura: COMITIS RAIMVNDO CASTELLVS EPISCOPVS NARNIENSIS. Lo stemma della famiglia Castelli e’ anche scolpito nel Battistero.