SOLOMEO – Quindici spettacoli più altri quattro appuntamenti musicali, in programma anche in altre location come la Basilica di San Pietro di Perugia e la Chiesa di San Bartolomeo a Solomeo. E’ la stagione di prosa e danza 2019/2020 del Teatro Cucinelli di Solomeo che ha preso il via con “Le affinità elettive“, andato in scena dal primo a 5 ottobre scorso, e proseguirà con “Il nipote di Wittgenstein, storia di un’amicizia“, in programma martedì 22 ottobre. Il cartellone è stato realizzato grazie alla Fondazione Brunello e Federica Cucinelli in collaborazione con Perugia Musica Classica ed il Tsu (Teatro Stabile dell’Umbria), diretto da Nino Marino. Il cartellone, che prevede spettacoli fino al prossimo 19 aprile, dopo il grande successo de “Le affinità elettive”, spettacolo prodotto dal Tsu con il contributo speciale della Fondazione Cucinelli, proseguirà, come detto, con l’opera della Compagnia di Umberto Orsini. Una sola data – quella di martedì 22 ottobre alle ore 21 – per il “Il nipote di Wittgenstein, storia di un’amicizia”. Umberto Orsini è il protagonista assoluto di quello che viene considerato uno dei più bei romanzi di Thomas Bernhard, una sorta di “concentrato” dei temi dell’autore, il suo testo più “intimo”, come sottolinea Patrick Guinand, quello in cui affronta nel modo più diretto il tema dei sentimenti, il punto più vicino alla sua parola, alla sua voce d’uomo, quella dell’autobiografia, che ci conduce nella sua casa-fortezza di campagna e nel suo universo letterario.
Si proseguirà domenica 3 novembre, alle ore 17,30 con “Verso lo stile Boemo” del Trio di Parma: Ivan Rabaglia, violino; Enrico Bronzi, violoncello; Alberto Miodini, pianoforte. Tra la composizione del primo (op. 21, 1874 rev. 1877) e dell’ultimo (op. 90, 1890-91) dei quattro trii con pianoforte di Dvořák trascorrono una quindicina d’anni, che permetteranno al più grande dei compositori boemi di maturare il proprio stile, personalissimo e fortemente influenzato dai ritmi e dalle melodie della sua terra. Così, l’impianto ancora «classico» del Trio op. 21 lascia spazio alle sei «dumky» dell’op. 90, e al suo stile rapsodico, in bilico tra epica e malinconia.
Sabato 16 novembre, alle ore 21, sarà la volta di “Arizona, una tragedia musicale americana“, produzione Emila Romagna Teatro Fondazione. Fabrizio Falco e Laura Marinoni insieme in scena con un testo del prolifico drammaturgo, sceneggiatore e regista, di teatro e cinema, lo spagnolo Juan Carlo Rubio. George e Margaret sono una stramba coppia americana, lei con il mito di Julie Andrews, lui calato nel suo rassicurante machismo. I due arrivano nel deserto dell’Arizona perché fanno parte del progetto “Minute Man”, una milizia civile, selezionata dal governo, che ha il compito di difendere i confini dai pericolosi vicini del Sud. Un umorismo surreale serpeggia in tutto il testo, in cui la lingua, detentrice di collegamenti e identità, è il principale fattore scatenante di incomprensioni e di abuso di potere. Scritto nel 2005 il testo sembra essere stato profetico. Dodici anni dopo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di costruire un muro che separa il suo Paese dal Messico. In Europa e nel mondo il rigurgito di intolleranza per le differenze e la tragedia dei migranti rendono Arizona di sconcertante attualità, ma con il merito di non sfociare mai nella cronaca, passando con grande equilibrio dal realismo sociale alla finzione distopica. Un testo che ci invita a riflettere sul nostro conformismo, le nostre responsabilità, le nostre paure, le nostre miserie.
Ancora musica domenica 15 dicembre, alle ore 17,30 con “Rarità“. Sul palco l’Orchestra da camera di Perugia, diretta da Hugo Ticciani e con Simone Soldani al pianoforte. Due pagine haydniane aprono il programma: la notevole «grande» ouverture per la meno fortunata opera L’isola disabitata, da Metastasio (1779), e la prima (1761) delle sinfonie scritte per il principe Esterházy, anche in questo caso con un impianto descrittivo, poi confermato nelle due successive (Le Midi, Le Soir). Il gioiello del Quartettsatz di Schubert (da un incompiuto quartetto del 1820) conduce alla rarità del Concerto di Domenico Puccini, nonno del più celebre Giacomo, primo dei Puccini a scrivere per il teatro, ma anche autore di un interessante catalogo per tastiera.
Sabato 22 e domenica 23 febbraio sarà la volta di “Teatro Delusio“, una produzione di Familie Flöz, Arena Berlin e Theaterhaus Stuttgart, mentre domenica 8 marzo è in programma il concerto “Giovane talento” con Alexander Malofe’ev al pianoforte. Sabato 14 marzo ritorno alla prosa con “Barltleby lo scrivano“, prodotto da Arca Azzurra Produzioni con Leo Gullotta., per proseguire sabato 4 aprile con “I Cavalieri erranti ovvero tutto ciò che c’è al mondo serve a qualcosa“, un testo inedito con la Compagnia di San Patrignano. La stagione si chiuderà domenica 19 aprile, alle ore 17,30, con “Frei aber einsam“. Ovvero Kirill Troussov al violino ed Alexandra Troussova al pianoforte.
Gli altri appuntamenti musicali sono in programma domenica 20 ottobre, ore 20,30, “Concerto d’inagurazione” alla Basilica di San Pietro, in coproduzione con la Fondazione Perugia Musica Classica. Sabato 28 dicembre, alle ore 21, è in programma “Christmas Carols” al Teatro Cucinelli. Lunedì 6 gennaio, alle ore 17,30, invece, alla Basilica di San Pietro sarà la volta di “Cantiones Sacrae” con l’Accademia Hermans ed il Coro da camera Canticum Novum. La stagione musicale si chiuderà domenica 5 aprile, alle ore 17,30, con uno spettacolo alla Chiesa di San Bartolomeo a Solomeo sempre dal titolo “Cantiones Sacrae” ma con il Trio Andrea Palladio.
Il costo dei biglietti al Teatro Cucinelli sarà di 20 euro (ridotto 15 euro per coloro che hanno meno di 26 anni e più di 60 abbonati alla stagione del Morlacchi o a quella degli Amici della Musica) per la platea, 15 euro (10 euro) per la gradinata ed 8 euro per la galleria. Per acquistare i biglietti online e iscriverti alle newsletter: www.teatrostabile.umbria.it