PERUGIA – A tre anni di distanza dal terremoto che nel 2016 ha colpito i territori di Norcia e della Valnerina, il C.U.T. – Centro Universitario Teatrale di Perugia, con il prezioso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e la collaborazione dei Comuni e delle Associazioni interessate, mette in scena nei territori colpiti dai catastrofici eventi sismici la performance spettacolare “Terrae Motus/Motus Animae”, concepita e realizzata da Maria Anna Stella con la consulenza drammaturgica di Roberto Ruggieri, nell’ambito del progetto “TEATRO A DOMICILIO”.
Dopo lo spettacolo che si è tenuto ad Arrone il 21 giugno scorso, ecco le altre date in calendario:
05.07.2019 NORCIA – VILLAGGIO SAE – VIALE MONTEDORO – ore 21
12.07.2019 NORCIA – VILLAGGIO SAE – VIALE XX SETTEMBRE – ore 21
19.07.2019 NORCIA – VILLAGGIO SAE – ZONA MISCIANO – ore 21
21.07.2019 SCHEGGINO – PIAZZALE CARLO URBANI – ore 21
11.08.2019 CASCIA – CHIESA DI SANT’EMIDIO – ore 17,30
17.08.2019 NOTTORIA – SOTTO LA QUERCIA SECOLARE – ore 21
Obiettivo principale del progetto “Teatro a domicilio” è quello di presentare lo spettacolo performativo “Terrae motus | Motus animae” in contesti non strettamente concepiti per attività teatrali, come le zone più periferiche delle nuove “casette” di Norcia e i centri sociali e di aggregazione delle comunità vittime del sisma. “Questa scelta – spiega il Cut – risponde alla duplice necessità di portare la verità del teatro nella vita e allo stesso tempo la verità della vita nel teatro, lavorando proprio sul confine tra arte e vita, in modo che vita e verità s’intendano. Il teatro esce dai contesti tradizionali per andare dove scorre la vita, si riconnette alla verità della vita nel suo fluire, tornando ad essere il luogo dove la realtà stessa viene esaminata nella sua realtà e recuperando la propria funzione originaria: fonte di conoscenza antropologica e spirituale e fonte cosciente di conoscenza inconscia. Il sisma – prosegue il Cut – in Umbria ha provocato, oltre a distruzione di edifici, macerie ancor più difficili da rimuovere: le crepe evidenti nelle case e negli edifici del territorio ferito hanno moltissime similitudini con le crepe createsi nell’anima degli abitanti, avendo intaccato qualcosa di profondo legato all’identità delle persone, alle certezze di una vita, a una quotidianità che non esiste più, allo sgretolamento di memorie collettive, determinando incertezze su presente e futuro, incrinando e fratturando il sé personale dei componenti la collettività”.
La performance “Terrae motus | Motus animae”, risultato di lunghe indagini effettuate da Maria Anna Stella nel territorio di Norcia e dintorni attraverso interviste capillari fatte nell’immediatezza dell’evento sismico, riesce a dar voce a riflessioni, narrazioni personali e terremoti interiori degli abitanti, a traumatiche e sconvolgenti esperienze vissute, consentendo l’emersione di una varia, feconda e cospicua sensibilità interiore degli intervistati rimasta a lungo sopita. Le testimonianze degli abitanti, raccolte dall’attrice performer in forma di confessione durante mesi di ricerche sulle ‘sismicità interiori’ ed opportunamente elaborate in base a princìpi e tecniche di scrittura scenica, sono state montate secondo un percorso artistico molto personale, avvalendosi della consulenza drammaturgica del direttore artistico del C.U.T. Roberto Ruggieri. L’originale genere teatrale chiamato confessione cerca di mostrare il cammino attraverso il quale la vita s’avvicina alla verità “uscendo da sé senz’essere notata”, colmando il vuoto, la distanza, spesse volte l’abisso, che le separa.
I racconti registrati in un anno di lavoro sono confluiti a delineare un’antologia di confessioni – una sorta di Spoon River Anthology – elaborate quasi in forma di epitaffio, concernenti la vita di personaggi residenti nel comune di Norcia e dintorni, parte dei quali oggi sepolti nel cimitero locale.
“Quelle narrate da Maria Anna Stella – afferma il Cut – sono storie di vita di un microcosmo sperduto tra gli Appennini, dove ella è cresciuta, e di un tempo presente ma già eternamente trapassato: personaggi estremamente sensibili e singolari, alcuni di loro già morti a sé stessi, ma più vivi dei vivi, ricchi di un’umanità in via di estinzione e custodi d’insospettabili segreti, di pensieri apparentemente irrazionali, che le si sono rivelati fiduciosamente, in assoluta sincerità. Stella è riuscita a restituirceli nella sua performance in modo netto e scarno, ridando con levità ad ognuno di loro la propria voce, con gesti e posture personali, senza scadere in artificiose declamazioni e pantomime, secondo uno stile che richiama alla mente la tecnica fabulatrice di Dario Fo in Mistero Buffo. Catapultandoci in una dimensione ‘altra’, ci racconta la sua esperienza, ricca di questi incontri rivelatori, a volte fortuiti e occasionali, verificatisi come colpi di fulmine a cielo aperto: personaggi che hanno consentito alla loro anima di fuoriuscire d’improvviso dalle loro labbra”.
I primi incontri con gli abitanti del Comune di Norcia sono stati organizzati da Maria Anna Stella per la realizzazione del documentario “Ora, un anno col terremoto”, prodotto da Rai Radio3 nel gennaio 2017 e andato in onda ad ottobre di quell’anno in cinque puntate all’interno della trasmissione radiofonica “Tre soldi”, ad un anno dal terremoto. L’audio-documentario, finalizzato a testimoniare e a dar voce e visibilità nazionale al dramma delle comunità umbre, è stato selezionato all’IFC- International Feature Conference – Praga 2018.
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