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Tavolo di lavoro per far fronte alla crisi delle agenzie di viaggio

PERUGIA “Istituire un tavolo di crisi con le Associazioni di categoria al fine di attivare strategie condivise e azioni concrete per sostenere il comparto delle Agenzie di Viaggio che rischia di uscire decimato, a seguito degli effetti socio-economici sopraggiunti con la diffusione del Covid-19”. È quanto chiede, in un’interrogazione alla Giunta regionale, di cui annuncia la presentazione, il capogruppo PD, Tommaso Bori. “La situazione critica in cui versano attualmente le 200 Agenzie di Viaggio umbre, che contribuiscono a promuovere l’Umbria nel mondo e a creare quel 13 per cento del Pil regionale legato al turismo – commenta il capogruppo Dem -, sta destando molta preoccupazione, a causa della forte contrazione della domanda di viaggi e vacanze oltre che per la ridotta mobilità nazionale ed internazionale”. “Per le Agenzie Viaggi gli effetti del Covid-19 si erano fatti già sentire
a fine febbraio – sottolinea Bori – quando gli Stati esteri hanno iniziato a bloccare le frontiere nei confronti dei passeggeri italiani e poi con l’interruzione dei flussi di turismo incoming diretti verso la nostra regione. I blocchi aerei ed il lockdown esteso in quasi tutti i Paesi europei – continua – ne hanno poi azzerato i fatturati, sia incoming che outgoing”.
Oggi – spiega Bori – a fronte del clima di forte incertezza, si continuano a registrare molte disdette e le Agenzie di Viaggio hanno visto contestualmente lievitare i costi dell’assicurazione obbligatoria ‘Polizza Rischio Insolvenza’ del 50 per cento, fino ad arrivare, in alcuni casi, anche al raddoppio del premio annuo”. Per il capogruppo del PD, “serve dunque che la Regione si attivi quanto prima verso Gepafin al fine di poter offrire formule di assicurazione a prezzo calmierato, ma non solo. Occorre – conclude Bori – aumentare i contributi a fondo perduto, attualmente del tutto insufficienti, e prevedere
risorse per nuove forme di marketing turistico, specie in ambito digitale, affinché venga scongiurato il rischio della chiusura e si avvii un progressivo piano di rilancio del settore”.

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