La zia Bianca e la torta di panna
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Ogni Natale ha la sua vecchia zia noiosa, quella alla quale nessuno vuole sedere accanto, quella alla quale i bambini fanno linguacce e i grandi evitano come l’influenza. La mia si chiamava Bianca, era la sorella di mio nonno. Non si era mai sposata ed era sempre stata un po’ cattivella.
La parmigiana
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Il gobbo non è altro che un cardo, come il carciofo e come il suo nobile parente, è pieno di ferro e noiosissimo da pulire. Il ferro fa bene, direte voi, ma cambierete idea appena vedrete come si riducono le mani dopo averne mondati 2 chili.
Roma, Natale e il nonno
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Per tutta la mia infanzia il Natale è stato romano. Si partiva: armi, bagagli, cappelletti e regali il 24, per essere lì, pronti e vestiti bene per l’apertura dell’albero alle 17 in punto, sì, perché da Roma in giù, il giorno speciale è la Vigilia.
Il cocktail di gamberetti
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La Vigilia ha le sue mode che cambiano di decennio in decennio, il salmone norvegese negli anni 70 è stato un must delle tavole eleganti di questo banchetto. Gli anni ottanta hanno avuto il tanto deprecato cocktail di gamberetti.
I cappelletti
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Quando l’autunno si fa strada, ai primi freddi, già si comincia a sentire il Natale. Telefonate tra parenti lontani: chi cucina quest’anno? Chi è disposto a imbandire la tavola? Ma qualsiasi sia la decisione, sono sempre io a portare i cappelletti.
Galantina 3: la gelatina
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L’ultima e difficile fatica da affrontare per avere una galantina perfetta è la sua gelatina. Penserete: e che ci vuole?… no, la gelatina è roba seria e una volta l’anno va fatta con tutti i crismi e se possibile senza colla di pesce. Cominciamo.
Il baccalà della Vigilia
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Diciamocelo, il fatto che a questa regione manchi il mare è cosa non da poco, specialmente quando si tratta del cenone della Vigilia di Natale. Non pensiamo ad oggi, pensiamo all’epoca dei nostri nonni e bisnonni, trasportare pesce fresco attraverso sentieri e mulattiere senza mezzi i moderni e refrigerati era praticamente impossibile.
Galantina 2: la cottura
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E ora viene il bello, perché direte voi? Perché se siete stati bravi e avete cominciato a lavorare la galantina all’alba, allora riuscirete a portare a termine il lavoro della cottura a sera; se invece sarete stati in chiacchiere, facendo aperitivi in onore delle feste e pettegolezzi, allora sarete costretti a rimettere la sveglia.
Da oggi è Natale
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Eccoci all’otto dicembre, siamo ufficialmente nella zona Natale. La casa si veste di nuovi colori e il profumo degli aghi dell’albero ci inonda le narici e i cuori. Ebbene sì, dopo anni di alberi fantasia (ho usato di tutto compresi i manici di scopa e la mia pianta di limoni) sono tornata al classico abete.
Dall'uovo alla coque al ragù: il brindisi della Cena dei Mille
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PERUGIA – Magari, una volta, ci si sarebbe radunati accanto al focolare di casa funzionale alla cena imbandita per una bella occasione in cui i piatti cucinati ai fornelli o portati nella cesta di vimini si sarebbero messi in sequenza conditi dalla tradizione.