E alle una in punto, a tavola
Se il risveglio stamani sarà lento e quel lieve mal di testa vi seguirà per tutta la giornata, allora vuol dire che stanotte vi siete divertiti! Delle feste di capodanno di quando ero adolescente non ricordo gran ché, ero giovane e anche un po’ brilla, ma rammento perfettamente il prima e il dopo.
Buona fine e buon principio
La parola cenone di San Silvestro mi rimanda direttamente agli anni 70, quando ci penso mi vedo una sala da pranzo allestita con colori optical dove si aggirano personaggi dal look vistoso e sgargiante, serviti da camerieri con papillon e basette, che porgono agli ospiti Asti in coppe e zampone con lenticchie.
Buon Santo Stefano
Ogni 26, oramai da anni, siamo tutti a pranzo da una mia amica al lago Trasimeno e vi assicuro, non si tratta di un pranzo di avanzi natalizi. Il menù è sempre lo stesso ed è ben congegnato.
Ci siamo!
Ci siamo, è Natale, l’enfasi che ci ha accompagnato negli ultimi giorni, trova il suo picco in queste ore e, svanirà, come per magia, appena ci siederemo a tavola. Tutto sarà perfetto, o quasi: “Che spettacolo la galantina quest’anno!” “Mai come quella del 2001, ma la gelatina è fantastica”.
Il cappone ripieno
Procuratevi un bel cappone, che sia stato allevato a terra e che sia stato castrato (ahimè) a mano. Dal vostro macellaio ve lo fate disossare, a meno che non siate in grado di farlo da soli: io non ci provo nemmeno.
Pandoro o panettone?
Alla fine del grande pranzo del 25 la diatriba è sempre la stessa: panettone o pandoro? Non amo i dolci, quindi preferisco indulgere su altre portate, ma questi due non possono restare fuori quando si parla di Natale.
Mezze lune, ceci e baccalà
La vigilia è pesce e in Umbria, come si sa, tradizionalmente il pesce di mare è baccalà. Oggi voglio darvi una ricetta per la cena della Vigilia, un primo piatto facile e sempre di grande effetto.
Tradizione e condivisione
Il Natale si avvicina ogni giorno di più e la fretta di portare a termine tutti i compiti che ci siamo proposti, ci rende affannati ma anche felici e vogliosi di rendere questa festa degna della sua importanza.
Il brodo per i cappelletti
Giorni fa, una signora molto colta in materia di cibo ha decantato, di fronte ad una platea di persone, il brodo in cui bollire i cappelletti. Ha detto che storicamente veniva diviso in quattro categorie, dove nella prima si parla solo di cappone e nell’ultima di ossa, maiale e bue grasso.
Uno strano animale alla tavola natalizia
Come sapete amo il Natale tradizionale della mia regione. Quello con la galantina i cappelletti, il cappone, la parmigiana di gobbi e il torciglione. La tradizione, diciamolo, è una cosa che dà sicurezza, che ti porta a casa ovunque tu sia e che ti permette di chiudere gli occhi e di sentirti dentro una Madeleine.