TERNI – Coincidenze. Segni. Piccoli miracoli. L’universo che sembra voler dire qualcosa. Messaggi ultraterreni, per chi crede. Sincronicità, la definiva nel 1950 Carl Gustav Jung.
Ha incontrato una rosa la ternana Silvia Imperi, fondatrice di ARTò, attrice teatrale e drammaturga, sceneggiatrice e co-regista con Maria Vernetti di Sul cammino delle rose, un film in attesa di post produzione che trae ispirazione da Teresa di Lisieux e la sua “piccola via”. La via dell’amore e della fiducia in Dio.
Suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, detta Teresa di Lisieux (1873 – 1897) era una giovanissima suora carmelitana francese. Entrata in convento a quindici anni, morta di tubercolosi a ventiquattro, è stata proclamata santa nel 1925, dottore della Chiesa nel 1997. L’autobiografia, pubblicata postuma nel 1898 con il titolo Storia di un’anima, ispira i credenti e interpella anche gli scettici. La sua ricerca della santità attraverso piccole azioni d’amore e la piena adesione all’imperscrutabile progetto divino la rendono una santa molto amata in tutto il mondo. A lei è dedicata la Novena delle rose, preghiera attraverso la quale i devoti le inviano richieste d’aiuto. Segno di intercessione trovare delle rose lungo il proprio cammino.
“Ero a Torino per lavoro – racconta Silvia Imperi –. A un certo punto sono successe delle cose strane. Nella mia quotidianità hanno cominciato a circolare delle rose, a volte inspiegabilmente. La cosa mi ha colpito così tanto che ho pensato a Teresa di Lisieux, alla sua promessa: Passerò il mio Cielo a far del bene sulla terra; farò cadere una pioggia di rose. Inseguendo questa suggestione, ho avviato un progetto su questa santa così particolare, affidandolo a una campagna di raccolta fondi. La campagna ha portato, fin qui, alla creazione di una pagina Facebook dove raccogliere le testimonianze della sua presenza nella vita delle persone, a un documentario sulla vita e le opere e al sogno di un film non su Teresa, ma con Teresa“.
Sul cammino delle rose
Sul cammino delle rose è un lungometraggio tratto da una storia vera. Protagonista è una tormentata Martine, una ragazza di venticinque anni con un pesante vissuto familiare che, come tanti giovani italiani, è migrata in Francia e lavora in un bistrot. Interpretata dalla stessa Silvia Imperi, Martine tornerà a Torino dopo la morte della nonna, confidando nella sua eredità per riorganizzarsi la vita.
“Tuttavia – prosegue Imperi – come spesso accade, i suoi piani verranno disattesi: a Torino l’aspetta Teresa delle rose, legata al destino dei suoi nonni, così come alla realizzazione dei suoi sogni. Il viaggio, che doveva essere breve, diventerà lungo e imprevedibile, ricco di colpi di scena”.
Girato “con grande entusiasmo, un cast e una troupe eccezionali” a Torino, San Damiano d’Asti e dintorni con il supporto di Film Commission Torino Piemonte, “fondamentale nella realizzazione del film Maria Vernetti che ha creduto subito nel progetto, scommesso sulla sceneggiatura, aperto le porte di Torino e assunto il ruolo di co-regista” – continua a raccontare Silvia Imperi.
Se non è andata a buon fine la campagna di raccolta fondi per scrivere sul film la parola ‘Fine’, miglior sorte è toccata al documentario Sarò l’Amore… sarà l’Amore.
Presentato il 20 novembre 2024 al Terni Film Festival e realizzato da Artò – Paquerette Film Production, l’opera raccoglie le interviste di Andrea Tomasetto a teologi, filosofi, credenti, atei, agnostici, delineando attraverso le loro testimonianze un affascinante ritratto della santa che “dal Paradiso continua a spargere rose sull’umanità”.
“Fiction e documentario si intrecciano strettamente: le testimonianze raccolte per il documentario sono state alla base della costruzione dei personaggi del film. Sono le interviste, le parole utilizzate, i pensieri espressi a dare spessore alla trama. Purtroppo i finanziamenti ottenuti fino ad oggi non ci permettono di arrivare a post-produrre il film. Accogliamo con gratitudine quanto donato, ma il denaro raccolto non basta per finirlo. Perciò chiediamo alle case di produzione o di distribuzione di visionare il materiale girato per verificare se per loro può essere di qualche interesse” – commenta Imperi, una carriera dedicata alla produzione e alla promozione culturale dalla parte delle donne, a partire dalla fondazione di ARTò.
“L’Associazione ARTò è nata nel 2010 e si è sempre occupata di veicolare storie di donne o di minoranze poco ascoltate e dal valore trasformativo. Ha raccolto artisti, autori nel panorama nazionale e ha lavorato teatralmente per rendere note storie di vita di personaggi singolari e dal pensiero innovativo. Da qui l’esigenza di indagare la vita di una santa e i tanti misteri che avvolgono la sua figura con una narrazione inusuale, dialettica, attuale. Teresina di Lisieux, morta nel 1897, è una donna, un dottore della Chiesa, una figura che in tanti sentono ancora presente, trasversale alle religioni, portatrice di amore e umiltà, protettrice e angelo custode. La sua storia racconta il valore di una vita vissuta nell’amore agito e non solo nella preghiera, in una rivoluzione che l’ha fatta essere allora e ancora la rende una santa ribelle per il suo tempo e una santa appassionante per il nostro. Sarà lei la scomoda interlocutrice di Martine nel film. Lo è anche per me, da quando ho incontrato le rose lungo il mio cammino” – conclude Silvia Imperi.
Lorella Giulivi