Succhiarelli-Canevari, l’incontro tra poesia e immagine nell’antologia “Bocca mia taccio”

TERNI – La Bct ha ospitato la presentazione del volume “Bocca mia taccio”, un’antologia pubblicata da Silvana Editoriale, che unisce felicemente l’opera poetica di Luca Succhiarelli con quella visiva di Paolo Canevari. L’incontro, promosso dall’Associazione Gutenberg, è stato moderato da Francesca Olivieri che con delicatezza ha saputo indagare quest’opera composta da 39 testi e altrettante opere visive, che insieme danno vita a un lavoro dotato di un originale e intenso equilibrio, dove parole e immagini si arricchiscono a vicenda.

 

 

Un libro nato da “un approccio organico” ha ricordato Canevari, “un’antologia, dove le opere non sono semplici illustrazioni dei versi, ma viaggiano in parallelo.” Un accordo tra parola scritta e partitura visiva che non cerca di spiegare, ma apre il campo all’interpretazione. Un’amicizia, quella tra l’artista e il poeta, che qualche anno fa è diventata collaborazione, all’insegna del rigore, per la realizzazione di un primo libro d’artista.

Canevari, che è uno degli artisti più rappresentativi della sua generazione a livello internazionale, ha la capacità illuminante di entrare nei meandri più sottili dell’arte e della creazione artistica, che restituisce con densità. Le opere riportate nel libro sono realizzate direttamente sulle pagine bianche – quelle non scritti – di altri libri, veri e propri silenzi visivi.

Quella di Succhiarelli è una poesia sperimentale, che acquista la sua dimensione compiuta nel momento performativo, quando viene vista e ascoltata dal vivo. Sonora, affilata, frutto di una ricerca incessante: “ho trattato la parola come materia” ricorda, in un lungo, instancabile lavoro “da alpinista”, spesso non visto e senza pubblico, ma faticoso e per certi aspetti, eroico. “Su 41 anni, 25 ne ho dedicati alla poesia. Per anni ho scalato una montagna senza che nessuno se ne accorgesse.”

 

 

“Bocca mia taccio” è l’ultimo tassello di questa collaborazione: un libro che è come un colpo secco, un’opera pura, dove non è stata voluta un’introduzione per non disperdere quel lavoro: “un libro che è tutt’opera, dove non c’è neanche un centimetro che non sia tale.” In fondo la poesia e l’arte hanno molto in comune: entrambe fanno appello allo spirito, alla capacità di interpretazione e entrambe, sono formidabili atti di resistenza che, in modi diversi, forniscono risposte ai grandi interrogativi della vita.

E se la poesia di Succhiarelli, non è di facile interpretazione, arriva la sua risposta: “Chi si avvicina a questa poesia, deve superare una prova d’iniziazione, per uscire fuori dai meccanismi facili, dalla gradevolezza.”

Sara Costanzi: Metà Italia, metà Svezia, vivo di cultura. Ho una laurea in teatro contemporaneo. Animalista e amante della natura, mi appassionano le storie, la storia, la musica, l’arte, il cinema e il teatro.