SPOLETO – Quale modo migliore di educare l’orecchio all’ascolto se non ascoltando dal vivo la musica fluire? È con la risposta implicita a questa domanda che ieri mattina a Spoleto si è aperta la terza giornata dello Strumenti & Musica Festival che da sette edizioni annovera al suo interno il Premio pianistico internazionale “Città di Spoleto” e le categorie di Concorso. Sfide queste ultime che arricchiscono ancor di più l’offerta proposta dall’associazione culturale IAC e dalle Edizioni musicali Ars Spoletium. I membri della giuria che le presiedono entrambe – Daniel Rivera, Lorenzo Di Bella, Enrico Stellini, Radomir Melmuka, Borislava Taneva, Irene Veneziano, Xin Wang – sotto la direzione artistica di Michele Rossetti, dopo la premiazione di Federico Manca per la categoria G, ieri sono stati chiamati a decidere il primo classificato della categoria D in concorso, dedicata agli allievi delle scuole e dei Conservatori.
La difficoltà di eseguire e di interpretare che si divide tra età, genio ed esperienza, è stata messa a dura prova dal “livello veramente alto” con cui tutti i partecipanti si sono presentati nella sala d’onore di Palazzo Leti Sansi. Degli otto tra ragazzi e ragazze in gara il primo classificato in assoluto è stato il giapponese, appena sedicenne, Yagi Daisuke il quale, essendo anche concertista, nel pomeriggio ha poi partecipato alla finale del premio pianistico aggiudicandosi in ex aequo con il concorrente bellunese di 19 anni Giacomo Menegardi la vincita della gara.
Dopo più di un’ora di attesa per la premiazione del premio, i giurati hanno fatto rientrare i giovani pianisti accompagnati dalle loro famiglie, dai loro maestri e dagli altri musicisti. “Siamo felici di avervi ascoltato” ha iniziato Rossetti, “non è facile” dare un giudizio ha continuato Rivera. Il livello dell’ascolto era stato talmente alto che loro stessi si erano stupiti del risultato, tanto che darne uno in parità era sembrato quello più onesto e in equilibrio.
Tra i duellanti c’è competizione ma anche bisogno di supporto e reciproca stima. La si nota nel corridoio quando si rimane in attesa, oppure in prova quando alla concentrazione supplisce la presenza del gruppo. La sensazione di vicinanza e di comprensione tra l’uno e l’altro non resta ancorata al pianoforte, come suppellettile amorfo, ma si espande appropriandosi di significati familiari. Così quel comportamento che al pubblico può sembrare bizzarro, come agitarsi sullo sgabello o andare in apnea ad ogni curva armonica, per il pianista rientra in quel preciso rituale che lo rende sensibile allo sforzo che il compositore stesso compì nella sua epoca. I duellanti capiscono la potenzialità dello strumento che sta dietro al loro gesto e, anziché combattere la musica, ne sfruttano la leggerezza per compiacere il pubblico.
Lo stesso è avvenuto in serata quando, alla fine delle gare, la pianista Lucrezia Proietti e il fisarmonicista Samuele Telari hanno intrattenuto la platea con un concerto su repertorio contemporaneo, mentre in concomitanza si è svolta la premiazione di Andrea Tarantino, vincitore del 3° Concorso di Composizione “Città di Spoleto”.
Grande attesa questa sera per il concerto, ad ingresso gratuito alle ore 21, per fisarmonica e sassofono, rispettivamente con Andrea Pennacchi e Ivan Bernardini (nella foto di copertina), in cui ci si avvarrà della nuova collaborazione con l’ASD Arabesque Scuola di Danza e il Centro di Solidarietà Don Guerrino Rota di Spoleto, su musiche di Girotto, Galliano, Picchio, Morricone, Iturralde e Piazzolla. Durante la giornata invece proseguiranno le audizioni per le categorie C e F in concorso con relativa premiazione. La scalata per le categorie restanti (E, B, H, I, A e Piccole Note) si giocherà domani, 24 novembre. I vincitori insieme ai primi classificati del premio pianistico si esibiranno durante il concerto finale alle ore 19 presso il Teatro Caio Melisso in piazza Duomo a chiusura del Festival.