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Storie, musica, arte con “Ciclopica, Giganti in collina” ad Amelia

AMELIA –  Dal 28 al 30 giugno le colline di Amelia tornano a popolarsi di storie, musica, arte e giganti con “Ciclopica. Giganti in collina”, festival culturale arrivato quest’anno alla sua ottava edizione. Un evento che prende ispirazione dalle maestose mura ciclopiche della città per aprire all’esterno e offrire uno sguardo attento e curioso verso tematiche che spaziano dalla filosofia alla storia, dalla musica all’architettura fino alla cultura enogastronomica.

 

“Il nostro logo – spiega Giacomo Petrarca presidente dell’associazione organizzatrice AmeliaCiclopica – è un incastro tra quattro pietre delle mura. Fin dalla prima edizione del festival nel 2015, noi abbiamo giocato un po’ sul creare un’ibridazione tra quello che è il territorio e l’apertura, incarnata dagli ospiti che ogni anno vengono. Il borgo è chiuso e fortificato, bello nella sua intangibilità ma poi il festival lo apre e si apre all’esterno in uno scambio che ritorna ogni anno nelle varie tematiche.

L’idea fin dall’inizio è stata di penetrazione tra gli ambiti disciplinari, dove negli incontri discutono voci provenienti da ambiti diversi, in una pluralità di linguaggi in termini di espressione sia teoriche sia artistiche”.

Un continuo scambio interno esterno che si traduce in una delle novità del festival di quest’anno che, mentre continua ad articolarsi tra le mura del centro storico, si sposta anche fuori, “per guardare Amelia da una prospettiva per noi inedita”, nella suggestiva cornice di Villa Aspreta, villa cinquecentesca aperta per la prima volta al pubblico. Qui si è svolto ieri  venerdì 28 alle 21.30 il concerto di Ivan Segreto, musicista e cantautore contemporaneo che oltre ai suoi pezzi, si è cimentato in alcune reinterpretazioni di celebri brani della canzone italiana.

 

 

Il programma prevede dibattiti, incontri, mostre, videoinstallazioni, concerti e una serie di attività laboratoriali per i più piccoli che si svolgeranno al museo archeologico, tutti legati dal tema portante di quest’anno: il mito e la potenza delle narrazioni capaci di creare mondi sempre nuovi per cercare di capire le ragioni di quel bisogno connaturato nell’essere umano di ricorrere a miti e storie per raccontare l’ “origine”.

La fantasia dei popoli non viene dalle stelle”, frase di Battiato che racchiude il tema sul quale è imperniato l’intero festival, significa proprio, come sottolinea Petrarca, che “la costruzione mitica non è qualcosa che rimanda a un serbatoio antichissimo quasi esoterico, siderale, ma è qualcosa che racconta una storia tutta umana”.

Tra gli ospiti più attesi, il celebre storico Carlo  Ginzburg che dialogherà con Giacomo Petrarca su Morfologia e Storia domenica 30 giugno al Chiostro di Sant’Agostino, una conversazione a partire dalla nuova edizione di uno dei suoi libri più importanti: “Miti, emblemi, spie” del 1986 da poco ripubblicato da Adelphi. “Uno storico che si è occupato tantissimo di queste tematiche – sottolinea ancora Petrarca – un pezzo di cultura italiana, che ha studiato i processi di stregoneria e i miti che abitano le culture antiche e contemporanee portando il mito in tutti i livelli anche nella sua accezione negativa, come qualcosa che incanta e affabula i popoli”.

Inoltre, declineranno il tema la filosofa e grecista Maria Michela Sassi con Mito e Filosofia delle origini, nell’età classica dei greci, l’architetta e paesaggista Annalisa Metta con un dialogo sul senso dei luoghi fra filosofia e architettura, i filosofi Massimo Donà e Marco Moschini che insieme al teologo Gaetano Piccolo parleranno del rapporto tra Dioniso e Cristo, un viaggio nel mito della resurrezione nel mondo greco e poi nella fede cristiana. E ancora, i filosofi Florinda Cambria e Massimo Adinolfi, lo storico dell’arte Michele Dantini e molti altri.

“ Con Michele Antonio Fino, prorettore dell’Università di Pollenzo, l’università di Slow Food in Piemonte – prosegue Petrarca – toccheremo anche le tematiche della cultura enogastronomica che ci stanno particolarmente a cuore. Ci parlerà della nozione di “gastronazionalismo”, idea un po’ posticcia del made in Italy nel mondo del food. Il tema dell’autoctonia, del legame con la terra, ha tutto un retaggio culturale molto preciso. Anche in Umbria ad esempio, parliamo spesso di tipicità, ma poi se vai a vedere queste tipicità hanno una storia, vengono da lontano, hanno avuto trasformazioni e raccontano piuttosto di un rapporto di ospitalità e accoglienza di un territorio nei confronti di una pianta o di determinate pratiche e non semplicemente un nesso antico. Una cosa sulla quale discuteremo sono i vitigni del centro Italia come il ciliegiolo, che provengono probabilmente tutti dal nord della Spagna, portati dai pellegrini che tornavano dai vari cammini quando andavano a Santiago. Molto affascinante perché il vitigno autoctono è il vitigno che ti sei portato dietro quando sei andato a trovare il santo, la presenza del santo che viene a casa tua. Un gioco insomma tra identità e differenza, tra autoctonia ed estraneità”.

Tra gli eventi di intrattenimento, da segnalare “Tante care cose”, conferenza-reading con Massimo De Lorenzo, volto iconico della serie cult “Boris”  insieme alle attrici Giulia Mombelli e Cristina Pellegrino. E poi le mostre tra cui quella dell’artista Emiliano Alfonsi e una videoinstallazione a cura di Vincenzo Schino di Operabianco che aprirà l’edizione 2024.

 

 

Infine, per aprire ancora di più e rendere l’evento più accessibile, tutte le attività del festival di quest’anno sono completamente gratuite: “fin dall’inizio – conclude Petrarca – il festival è stato finanziato con il crowdfunding, da piccoli sponsor che hanno deciso di credere in noi e dalla vendita di gadget. L’industria culturale è un’altra cosa, noi non abbiamo i mezzi per farla ma non è nemmeno il nostro fine: io insisto sempre sul fatto che i nostri ospiti vengono qui in maniera del tutto gratuita, mettendo a disposizione il loro sapere e la loro cultura, puntando sulla nostra idea e abbracciando i nostri obiettivi. E’ giusto che si sappia perché questa è una cosa preziosa e niente affatto scontata”.

 

 

Per visionare il programma completo: https://www.ameliaciclopica.it/

 

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