Cerca
Close this search box.

Stemmi, grottesche e mascheroni rendono prezioso Palazzo Spada a Terni

TERNI – Il palazzotto (che non è quello di don Rodrigo di manzoniana memoria) che si erge maestoso tra piazza Europa e piazza Ridolfi,  è senza dubbio, il più prestigioso non solo per la sua storia e preziosità degli interni ma sopratutto perché da tempo è sede della municipalità ternana. Addobbato come non mai, per questa occasione delle festività natalizie con luci e proiezioni sulle facciate, il palazzo si mostra ai turisti e visitatori, basta farne opportuna richiesta, per non creare tanto marasma. Ma andiamo a varcare l’accesso,  passando sotto un bel portale. L’edificio fu fatto costruire da Michelangelo Spada (1555-1576) cameriere segreto di papa Giulio III su progetto di Antonio da Sangallo il giovane e l’esecuzione è stata attribuita a Sallustio figlio di Baldassarre Peruzzi. Nel XVII secolo l’edificio subì un rinnovamento con alcune modifiche per l’accesso. Fu il primo palazzo ternano con la tipologia a corte.

L’interno a due piani. Il piano nobile sede della municipalità, sala consiliare e uffici, è stato decorato sulle volte e controsoffitti con affreschi cinquecenteschi. La cosiddetta sala Fetonte e stata affrescata nel 1575 dal fiammingo Karel Von Mander (1548-1606) con scenografiche rappresentazioni tratte dalla notte di San Bartolomeo e la battaglia di Lepanto. Figurano stemmi araldici, tra grottesche e mascheroni, di personaggi illustri e prelati non solo del casato e, figurano alcuni castelli del comprensorio ternano possedimento degli Spada. Le altre stanze sono state decorate dal pittore toscano Sebastiano Flori allievo inseparabile di Giorgio Vasari. Il palazzo rimase proprietà della famiglia Spada fino al 1799. Seguirà poi la famiglia Massarucci e successivamente le suore del Bambin Gesù. Nel 1957 passo di proprietà comunale. Negli anni 1970 il palazzo subì una importante riqualificazione.  La famiglia Spada vanta un nobile casato. Godofredo, già nominato nella storia di Terni nell’anno 1000; Michelangelo figlio di Silvestro al quale Giulio III  concesse nel 1551 la contea di Collescipoli. Nel 1574 Michelangelo e il fratello G.Gerolamo furono iscritti al patriziato romano aggiungendo il titolo di Conti Palatini con il feudo di Collalbero (Perugia). Michelangelo fu sepolto nella cappella di famiglia nella chiesa di San Pietro in Terni. Ma andiamo a sbirciare nella vita dell’artista areatino che ha decorato alcune delle stanze nel piano nobile del palazzo ossia Sebastiano Flori. Scarse sono le notizie sulla nascita e morte del pittore ma vanno collocate nel 1541- 1584. Come detto, nativo di Arezzo (“areatino” come lo definì il Vasari nel 1568). A lui si deve il ciclo di affreschi presso la cappella della Santa Croce a San Francesco di Terni. Allievo del Vasari.

Nel 1541 il pittore si trova a Venezia con il Vasari e altri artisti come Cungi e Gherardi. Probabilmente lavoro a Bologna con il Vasari e gli altri, sempre nel 1541 per l’ allestimento dell’ apparato della Talanta rappresentata a Venezia dalla compagnia Sempiterni per il carnevale del 1542. Il Flori,  tramite il Vasari, è documentato nella decorazione della sala dei 100 giorni nel  palazzo della cancelleria di Roma, commissionate dal Cardinale Farnese. Le decorazioni furono eseguite insieme ad altri artisti tra i quali Giampaolo Dal Borgo Bagnacavallo, Spagnolo, Becerra. Nel 1565 alla cattedrale di Terni per alcune ristrutturazioni. Nel 1570 lavora presso la chiesa di San Lorenzo cappella Nicola Tassini (scomparsa a causa del bombadamento); nel 1575 dipinti e stucchi presso la cappella Santa Croce a San Francesco con storie di Elena e Costantino, ( rimasti frammentari a causa del bombardamento). A lui sono state riferite attribuzioni in varie chiese del territorio come a Narni. Interessanti i dipinti al castello di Miranda nella chiesa della Santissima Trinita’ 1584 con data e firma.

Articoli correlati

Commenti