PERUGIA – Ci siamo cresciuti. Mi riferisco a una certa televisione e a una certa generazione strabiliata dal bianco e nero che colorava i sogni con canzoncine rimate, magari da intonare a Natale, sotto l’albero, con i genitori orgogliosi che gonfiavano il petto. L’idea, dunque, per alcuni spettatori sugli anta e, perché no, per giovani curiosi, potrebbe essere interessante. L’invito, comunque la pensiate e siate, è per stasera su RaiUno, domenica 3 novembre, in prima serata.
Una attrattiva in più, per gli umbri, sta nell’interprete di padre Berardo Rossi, fondatore del Piccolo Coro dell’Antoniano. Perché è Guido Roncalli, attore perugino, che indossa benissimo, con grande sensibilità e partecipazione, proprio i panni del frate minore che ebbe l’idea madre. La produzione è di prestigio: Rai Fiction e Compagnia Leone Cinematografica, che ha creato questo “I ragazzi dello Zecchino d’oro”.
Roncalli, cognome illustre di Papa e di fatto pertinente per discendenza all’amatissimo pontefice Giovanni XXIII, in questa storia c’è entrato nel giusto modo. Dimostra nella sua recitazione di conoscere approfonditamente, ma soprattutto di interpretare con grande partecipazione emotiva, la storia di questo festival di Sanremo per bambini. Proprio lui spiega, esaustivamente con la sua recitazione, che i frati minori del convento dell’Antoniano di Bologna avevano come missione quella di educare i ragazzi con la musica con lo scopo di toglierli dalla possibile deriva della strada che era sempre dietro l’angolo. Decisivo per realizzare questo progetto educativo, e questo emerge bene nella traduzione tv, l’incontro con la parrocchiana musicista Mariele Ventre che accettò di aiutarlo. Da qui alla nascita dello Zecchino d’Oro, il passo fu breve. La bellezza della fiction è che le canzoni avranno il giusto proscenio: da “Volevo un gatto nero” a “Torero Camomillo”fino a “44 gatti” che, potete scommetterci, in molti sanno essere in fila per tre con il resto di due. Numeri primi indimenticabili. In tutti i sensi.
Accanto a Guido Roncalli ci saranno attori importanti: Valentina Cervi, Maya Sansa, Antonio Gerardi e Simone Gandolfo nel ruolo del mitico Mago Zurlì. Si chiamava Cino Tortorella. In tanti gli abbiamo voluto bene. E mai dimenticheremo quel suo costume da mago che ci regalava mondi di note e vocine, infantili, memorabili.
A pensarci bene, poi, che bello poter provare un po’ di collettiva nostalgia.