SAN GEMINI – Modestia quanto basta, ambizione quanto serve: sta qui il senso di Sangemini Classic che si auto definisce “Piccolo festival di vera arte”. La soddisfazione di Virna Liurni, anima e direttore artistico della rassegna, è quella di avercela fatta anche per questa ventiduesima volta con un programma che somma orginalità e professionalità.
Cinque gli appuntamenti: tre in piazza Duomo a Sangemini, il via stasera, 29 luglio, poi il 5 agosto e 12 agosto. Per la quarta giornata, il 17 agosto, la rassegna entrerà per la prima volta nel Parco del Grand Hotel San Gemini. In chiusura, il 24 agosto, il festival si sposta a Terni, nella Cattedrale del Duomo per il concerto finale.
Ci porta dentro l’edizione 2022 l’ideatrice del Festival.
Iniziamo subito con il calendario degli appuntamenti musicali: quali e quando sono?
“Stasera, venerdì 29 luglio alle 21.30 apriremo la rassegna con due grandi musicisti jazz umbri, si incontro in piazza Duomo a San Gemini alle 21.30 Gabriele Mirabassi e Ramberto Ciammarughi. Poi passiamo a venerdì 5 agosto alle 21.30 sempre in piazza Duomo a San Gemini, champagne e mandolini”. In programma il concerto Musiche dal Mondo. Giro del mondo in 82 corde, con l’Orchestra Mandolinistica Romana, diretta dalla bacchetta del maestro Carmine Diodoro. Venerdì 12 agosto ci sarà la Festa d’Agosto a San Gemini, dalle 21.30 in piazza Duomo. Stornelli, storie, ninne nanne, tarantelle, saltarelli e ritmi ipnotici di balli catartici di diverse tradizioni popolari saranno eseguite da Sonidumbra e Musicanti del Piccolo Borgo.
Mercoledì 17 agosto a bordo piscina del Grand Hotel Sangemini ore 21.30 “Tinte d’epoca”, concerto con Gino Nappo al clavicembalo e voce, e Serenella Isidori, voce e voce recitante.
Infine mercoledì 24 agosto chiusura del San Gemini Classic a Terni. Alla Cattedrale del Duomo dalle ore 21.30 “Soundscapes, un paesaggio sonoro… tra 8 Venti e Infiniti canti”, ad opera del maestro Vincenzo De Filippo, con il Marmediterra Trio, con la partecipazione dell’Ensemble vocale Alcanto”.
Liurni, come si coniugano quest’anno il piccolo e il grande del Festival?
“Amo dire che il Sangemini Classic è un esempio di produzione artistica piccola ma dallo sguardo internazionale: è uno dei festival umbri più ricercati e autorevoli, di veste etico-filosofica che collabora e desta l’attenzione dei più importanti teatri e istituzioni accademiche italiane nonché di artisti esteri. Il Sangemini Classic si pone da sempre l’obiettivo della vera arte come sana politica culturale e misura di civiltà in sintonia alla spiritualità e al coraggio di Papa Francesco, che ne è rappresentante, e al quale è stato dedicato nel 2016 il Festival”.
In che modo Papa Francesco è entrato nella filosofia del Festival?
“Nella misura in cui le idee guida del pensiero artistico del Sangemini Classic affondano le radici in quella povertà ispirata da San Francesco. Povertà che si nutre di passione e profondità, dove nel nostro caso non è il nome ad essere protagonista ma l’espressione artistica in sé e che cerco di offrire in ciò che propongo”.
A che pubblico si rivolge il Festival?
“Non necessariamente a quello colto ma che semplicemente abbia il desiderio di un curioso ascolto”.
Gli elementi che lo caratterizzano?
“Cura, riservatezza e intimità che non prescindono dal motus dell’anima e dalla condivisione, dal rallentare per godere di ogni particolare”.<CF1403>
La particolarità di questa edizione?
“Unire la conoscenza del mondo accademico e artistico dei sommelier con la mia passione per la musica e il pianoforte”.
Vino e pianoforte?
“Sì, nel senso che ci saranno vini pregiati presentati e degustati prima dei concerti negli spazi del Grand Hotel Sangemini e in piazza Duomo come nel caso [TESTO]della serata ‘Champagne e mandolini’, o della presentazione in esclusiva per il Festival del libro ‘Champagne rien d’autre’, alla presenza dell’autore Roberto Bellini, ambassadeur du champagne Italie e champagne educator, former vicepresidente dell’Associazione Italiana Sommelier. E ancora
Libri d’autore, come quello di Giovanna Tatò che presenterà il suo libro ‘Gerusalemme. La verità delle stelle’. E spazi per chi è appassionato di fotografia, rispetto della memoria e ricerca di emozioni”.
Tornano le masterclass?
“Certamente, dal 16 al 20 agosto al Grand Hotel San Gemini Palazzo Santacroce e sede dell’Associazione Nuova Tradizione Musicale”.
Il Festival, tra l’altro, quest’anno va in trasferta.
“Sì, a Terni. Il 24 agosto alla Cattedrale del Duomo proporremo “Soundscapes, un paesaggio sonoro… tra 8 Venti e Infiniti canti”, ad opera del maestro Vincenzo De Filippo, con il Marmediterra Trio e l’Ensemble Alcanto. Poi ci sarà una mia dedica a Maria, un brano concertato col maestro De Filippo”.
Che dire? L’orgoglio di essere piccoli. E veri.