Il 22 marzo 1921, cento anni fa, nasceva Nino Manfredi. Attore vero, capace di trasformarsi nei suoi tanti personaggi, di toccare spesso corde drammatiche, si avvalse degli insegnamenti dell’Accademia Nazionale d’Arte drammatica dove si diplomò negli anni quaranta mentre allo stesso tempo si laureava in Giurisprudenza. Lottò con il padre per poter studiare da attore, come lottò, da adolescente, contro la morte ricoverato in un sanatorio romano perché gravemente malato di tubercolosi. Per la nostra rubrica Da vedere in tv, segnaliamo il documentario “In scena – Nino Manfredi” in onda stasera, 15 marzo, alle 21,15 su Rai 5. Il docufilm segue il filo di questo percorso fra dramma e farsa, lacrime e risate che hanno contraddistinto la vita e l’arte di un uomo che non fu solo grande attore, ma anche scrittore e regista, capace di raccontare la ricerca e i dubbi di chi si interroga sull’esistenza di Dio. Il docufilm è assemblato attraverso schegge di grande cinema e filmati straordinari tratti dalla teca della Rai.
Un diario in cui Manfredi si racconta anche in maniera diretta. Riconosciuto come uno dei quattro moschettieri della Commedia all’italiana, insieme ad Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, è stato l’ultimo di loro a lasciarci, nel 2004, ed è stato l’ultimo a raggiungere il grande successo, arrivato grazie alla televisione, a quella leggendaria edizione di Canzonissima che nel 1959 tenne incollati allo schermo milioni di italiani e che Manfredi condusse con Paolo Panelli e Delia Scala.
