Per la nostra rubrica Da vedere in tv, segnaliamo stasera 12 novembre su Rai 3 alle 21,20 “Tunnel della libertà”. A 60 anni di distanza dalla costruzione del muro di Berlino, nel 32° anniversario della sua caduta, Rai Documentari racconta la storia incredibile nella Berlino del primo dopoguerra di due italiani, Luigi Spina, pugliese, e Domenico Sesta, goriziano, che organizzano la costruzione del primo tunnel sotto il muro per consentire la fuga di Peter Schmidt, un compagno di studi che era rimasto intrappolato a Est con la famiglia. Una galleria di 135 metri nel sottosuolo della città che, il 14 settembre 1962, esattamente un anno, un mese e un giorno dopo la costruzione del Muro, finisce per regalare la libertà a 29 persone.
Per più di quattro mesi, Spina e Sesta, che si erano conosciuto durante gli anni del liceo a Gorizia, insieme a un gruppo di studenti di Berlino Ovest scavarono faticosamente il tunnel, rischiando la vita per amici, parenti, amanti e ideali politici e, per finanziarsi, hanno l’idea geniale di vendere a un network televisivo americano i diritti delle immagini del tunnel e del trasporto dei rifugiati.
Il “tunnel degli italiani” fu così reso possibile da un copioso finanziamento del network statunitense Nbc, che in cambio poté filmare i durissimi lavori di scavo e l’entusiasmante momento in cui uomini, donne e bambini emersero dalla galleria e si ritrovarono in Occidente.
Le immagini furono trasmesse dalla Nbc il 10 dicembre 1962, e in breve fecero il giro del mondo. Una sorta di reality ante litteram girato sul fronte della guerra fredda. Ma soprattutto un’impresa unica, è l’unico documentario della storia della tv americana ad aggiudicarsi un Emmy Award come miglior programma dell’anno. Una storia in cui il dramma umano incrocia la commedia, che combina la grande tensione politica della guerra fredda con le vite dei fuggitivi e di chi ha rischiato la vita per la libertà.
Mimmo Sesta e Luigi Spina si erano conosciuti a Gorizia e ritrovati alla Technische Universität di Berlino. Ora non ci sono più ma nel 2000 hanno fatto in tempo a ricevere la Medaglia d’oro al valor civile per la loro impresa all’ombra del Muro. Il documentario, diretto da Marcus Vetter e prodotto per le tv tedesche Ard e Arte, utilizza una serie di interviste ai protagonisti realizzate nel 1999.